Messico: le parrocchie si preparano ad accogliere gli sfollati del vulcano Popocatepetl
L'arcivescovo di Puebla de los Angeles, mons. Víctor Sánchez Espinosa, ha annunciato
che nelle parrocchie più vicine alla zona di influenza del vulcano di Popocatepetl
(San Martin Texmelucan, Atlixco, San Andres e San Pedro Cholula) saranno allestiti
4 centri-ostelli come rifugi per la gente costretta a lasciare le proprie case per
l’attività vulcanica. L’arcivescovo ha sottolineato di essere in comunicazione costante
con tutti i sacerdoti delle comunità situate nel raggio di pericolo, ed ha dato loro
disposizione di seguire le disposizioni amministrative ufficiali. L’arcivescovo -
riporta l'agenzia Fides - ha affermato che le persone difficilmente intendono lasciare
le loro proprietà: "dobbiamo pensare che nella zona di pericolo ci sono le loro terre
e i loro animali, ed è anche una zona fertile, c'è perfino chi dice che le ceneri
funzionano come fertilizzante per i campi, così non lasceranno facilmente le loro
case". Nel frattempo la popolazione della comunità di Santigo Xalitzintla, che si
trova a sei chilometri dal cratere del vulcano Popocatepetl, ha chiesto alle autorità
di essere rifornita di generi alimentari. Infatti cominciano a preoccuparsi e non
sanno bene cosa fare in seguito all'aumento dell'attività del colossale vulcano. Delle
19 eruzioni del vulcano Popocatepetl che si sono verificate l'altro ieri, una sola
ha diffuso una rilevante quantità di cenere, come ha riferito il Centro nazionale
per la prevenzione dei disastri (Cenapred). Il vulcano Popocatepetl, 5.452 metri di
altezza, situato 70 chilometri a sud-est di Città del Messico, è in allerta giallo
da dieci giorni e desta la preoccupazione dei circa 28.000 residenti nelle comunità
vicine, degli stati di Mexico, Puebla e Morelos. L'ultima attività eruttiva è del
2000, quando furono sfollate migliaia di persone. (R.P.)