2012-04-24 15:25:53

Dramma al confine fra i due Sudan. L'Uhncr teme per gli sfollati


"Khartoum ci ha dichiarato guerra": sono parole del presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, durante un incontro a Pechino con il presidente cinese, Hu Jintao. Cresce la preoccupazione internazionale per l’aggravarsi della crisi tra Sudan e Sud Sudan. Dopo i nuovi combattimenti di ieri, fonti hanno riferito della morte finora di oltre mille soldati sud sudanesi, uccisi in seguito ai bombardamenti dell’esercito di Karthoum sulle zone di confine contese perché ricche di petrolio. La cifra dei caduti è stata però smentita dal governo sudanese. Una reazione di condanna dei bombardamenti è giunta dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e dal presidente statunitense, Barack Obama, che chiede la cessazione immediata delle ostilità. Degli aspetti umanitari dell’emergenza sudanese, Fausta Speranza ha parlato con Vivian Tan, coordinatrice degli interventi dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr) in Africa orientale:RealAudioMP3

R. – I think the most urgent aspect of the humanitarian situation …
Credo che l’aspetto più urgente della situazione umanitaria che preoccupa l’Unhcr è la sicurezza dei profughi che si trovano nelle zone di confine. Monitoriamo un afflusso giornaliero di alcune centinaia di profughi tra la regione del Sud Kordofan, che si trova in Sudan, e lo Stato del Sud Sudan. Molti di questi profughi rimangono vicino al confine. Dato che i combattimenti continuano, siamo molto preoccupati per la loro sicurezza: temiamo che possano essere feriti nel fuoco incrociato. Siamo preoccupati anche per la sicurezza del nostro staff che fornisce assistenza ai profughi sul posto.

D. – Quali sono le difficoltà che incontrate, in particolare in questi giorni?

R. – The main challenge is the security situation: …
La sfida maggiore è la questione sicurezza: ci sono stati combattimenti a intermittenza nelle zone tra il Sudan ed il Sud Sudan e questo, come dicevo, mette in pericolo sia la sicurezza dei profughi, sia quella del nostro staff e compromette la nostra possibilità di fornire aiuto ai profughi che riguarda l’assistenza di base con cibo, acqua e cure mediche. In un’altra zona del Sud Sudan, nella quale arrivano i profughi dallo Stato del Blue Nile, ci sono problemi per quanto riguarda l’acqua: non abbiamo abbastanza acqua in proporzione all’afflusso di persone. Stiamo lavorando con alcune organizzazioni partner per scavare pozzi più profondi, nella speranza di trovare più acqua per assicurarla a questi profughi. Le persone arrivate ultimamente dal Sud Kordofan ci hanno raccontato di essere fuggite perché lì iniziava a scarseggiare il cibo: non hanno più abbastanza da mangiare. Alcuni di loro invece fuggono dagli scontri violenti. Queste sono le due ragioni principali per cui si avventurano. I rifugiati dal Sudan che abbiamo accolto sono sia cristiani che musulmani. E’ difficile per questo generalizzare sulla loro origine religiosa. Sono comunque sostanzialmente provenienti dalla zona del Sud Kordofan e del Blue Nile del Sudan.







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