2012-04-23 15:05:53

Presidenziali Francia: la gauche compatta dietro Hollande, Sarkozy resta indietro


Le elezioni in Francia, il presidente Nicolas Sarkozy attacca il segretario dei Socialisti Francois Hollande per il rifiuto di partecipare a tre dibattiti prima del ballottaggio per le presidenziali del 6 maggio. Tra i due il distacco è di poco superiore a un punto e mezzo. Francesca Pierantozzi RealAudioMP3

E’ subito ripresa la campagna elettorale in Francia, all’indomani del primo turno delle presidenziali, che ha visto passare in testa François Holland con il 28,6 per cento dei voti, seguito dal presidente uscente, Nicolas Sarkozy, ad un punto e mezzo di distanza. La vera sorpresa dello scrutinio è stato però il successo di Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale di estrema destra, arrivata terza con uno storico score che sfiora il 18 per cento. Subito si è aperta la caccia ai voti dell’elettorato lepenista, indispensabile a Sarkozy per cercare di recuperare uno svantaggio, che secondo i sondaggi è quasi incolmabile, ma indispensabile anche a Holland che può contare sui voti de la gauche, ma non su tutti i voti dell’elettorato moderato di centro. Holland si è detto fiducioso di poter riportare la sinistra all’Eliseo, 31 anni dopo l’arrivo di François Mitterrand. Rivolgendosi agli elettori del Fronte Nazionale, Holland ha detto che è un dovere convincere i francesi, che hanno voluto inviare dei messaggi forti, anche per esprimere collera o protesta. Stesse parole da Sarkozy, che ha notato come il voto, che ha definito di crisi, sia raddoppiato da un’elezione all’altra.



A Luigi Geninazzi, inviato a Parigi del quotidiano Avvenire, Stefano Leszczynski ha chiesto se questi primi risultati possano effettivamente dare un’indicazione l’esito del ballottaggio:RealAudioMP3

R. – Nel sistema a doppio turno, come quello francese, il risultato del primo giro serve – diciamo così – a stabilire la griglia di partenza. E’ però interessante, perché è la prima volta nella storia della Quinta Repubblica che un presidente uscente viene battuto al primo turno: è un marchio che bolla Sarkozy, che ne conferma un po’ l’impopolarità, anche se Sarkozy non è del tutto sconfitto. Il problema, pensando a quello che succederà il 6 maggio, qual è? Tutta la sinistra si ricompatterà a favore di Hollande. Non è possibile dire la stessa cosa per la destra…. Quindi, è chiaro che farà molta fatica a condurre questa battaglia il presidente uscente.

D. – Certo, il Front National non appoggerà compatto Sarkozy. Tuttavia, l’affermazione dell’estrema destra francese è stata fortissima. Questo che segnale dà per la Francia?

R. – Questo pone un’ombra non solo sul risultato finale, ma soprattutto sul dove va questa Europa, perché Marine Le Pen si batte non solo per una politica dell’immigrazione molto restrittiva, ma vuole soprattutto l’uscita dalla moneta unica.

D. – I mercati finanziari sono un po’ alla finestra e dopo queste elezioni la Francia potrebbe finire nell’occhio del ciclone come molti altri Paesi europei. Una gauche compatta che appoggia Hollande e quindi una sinistra forte in Francia potrebbe provocare qualche "danno" economico al Paese?

R. – Certamente, si apre una battaglia che è già stata pronunciata dal candidato socialista contro quello che ha definito il “muro della finanza” e cioè contro la speculazione internazionale. E’ possibile, ed è anche probabile, che nei prossimi giorni – soprattutto se il 6 maggio vincerà François Hollande, e soprattutto dopo il 6 maggio perché lo stesso giorno avremo anche le elezioni in Grecia – già il 7 maggio quindi può darsi si scateni un’altra bufera finanziaria. E’ comunque una partita pesante, anche perché si è capito che da questo punto di vista la Germania è isolata: ormai tutti chiedono una politica che si basi sullo sviluppo e non solo sul rigore, sulla crescita e non solo sul taglio delle spese. Questa è senza dubbio un punto. L’altro punto – ma questa è una riflessione che potremo fare forse alla fine di questa corsa francese – è cosa succederà qualora la gauche torni, come ai tempi di Mitterrand, unita al potere (ha già molto potere in Francia a livello locale ed è anche maggioritaria al Senato) riguardo ad alcuni temi. Sappiamo che Hollande sembra seguire quello che ha fatto Zapatero in Spagna e questo ovviamente pone delle riflessioni.







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