In Siria: non regge la tregua. Nuovo appello di Kofi Annan
Altissima la tensione in Siria dove nonostante gli appelli, un piano di pace e la
presenza degli osservatori internazionali, la repressione miete ancora vittime.Almeno
17 oggi in tutto il Paese.Il servizio di Cecilia Seppia
La tregua
non regge, le violenze non si fermano in Siria, oggi altri scontri con vittime e feriti
a Talbisse e ad Homs, davanti agli occhi di alcuni osservatori dell’Onu, rimasti sul
posto su richiesta dei cittadini. Le forze fedeli al regime hanno anche lanciato una
vasta offensiva a Douma, sobborgo ribelle alle porte di Damasco con tanto di carri
armati e artiglieria pesante: anche qui almeno 11 civili hanno perso la vita. L'inviato
di Onu e Lega araba Kofi Annan ha fatto appello al governo e all’opposizione siriana
ad abbandonare le armi una volta per tutte e a lavorare con le Nazioni Unite per consolidare
la fragile tregua, definendo quello attuale come un momento cardine per la stabilizzazione
del Paese. In un comunicato Annan dà il benvenuto all'approvazione da parte del Consiglio
di Sicurezza di una task force di 300 osservatori che arriveranno in Siria nelle prossime
ore. Obiettivo della loro missione ricorda Annan –“sara' di contribuire a creare
le condizioni favorevoli al processo politico di transizione”. Una priorità assoluta
– ha aggiunto- per sanare le preoccupazioni e realizzare le aspirazioni del popolo
siriano.