Presentata la prossima Beatificazione di Giuseppe Toniolo
Verrà beatificato il prossimo 29 aprile Giuseppe Toniolo, “l’apostolo della Rerum
Novarum”, vissuto a cavallo fra metà ‘800 e primi del Novecento. La celebrazione sarà
presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi e vi si attendono circa 5mila persone.
In vista dell’evento, stamani sono state presentate le tante iniziative. Il servizio
di Debora Donnini:
Nato a
Treviso nel 1845, Toniolo sposò Maria Schiratti, fu padre di 7 figli, professore di
economia ma non solo: nel 1907 promotore della prima Settimana Sociale dei cattolici
italiani, presidente dell’Unione popolare, sostenitore del credito cooperativo. Morì
il 7 ottobre del 1918. Sentiamo il postulatore della causa di Beatificazione e vescovo
di Assisi, mons. Domenico Sorrentino:
R. - Tutte le dimensioni della
vita ordinaria si trovano nella sua esistenza e, dunque, nella sua santità, a partire
dalla famiglia. E’ stato uno sposo ed un padre di 7 figli e poi la vita professionale.
E’ stato professore di economia, si è anche specializzato nell’impegno sociale: dare
al mondo cattolico un impulso all’interesse per la società e questo lo ha proiettato
su quello che oggi diremmo il grande spazio della politica, anche se a suo tempo non
era politica in senso stretto. Dunque, un laico che si è fatto santo davvero attraverso
le cose, e quello che può dire all’uomo d’oggi è che “la santità è un obiettivo possibile”.
D.
- Un santo quanto mai attuale, pensando al panorama che viviamo per la crisi economica.
Toniolo si è contrapposto sia al marxismo sia al capitalismo: ha difeso la piccola
proprietà privata, ha difeso i diritti dei lavoratori, si è impegnato per la diffusione
della Rerum Novarum. Questa via che ha abbracciato, quanto è attuale oggi?
R.
– Molto attuale. Oggi stiamo riscoprendo un principio fondamentale: non è possibile
costruire il grande mondo dell’economia, senza legarlo strettamente all’etica. Questo
è il principio da cui Toniolo è partito: l’economia a partire dalla persona e a servizio
della persona, la proprietà come espressione della persona, naturalmente, però, riferita
ad un individuo concepito anche in termini relazionali. Per cui la proprietà non è
tutta in funzione degli egoismi del singolo ma è una proprietà che poi viene messa
anche in circolo perché se ne sviluppa la dimensione sociale. E, per quanto riguarda
la definizione stessa della democrazia, come modo di concepire la società, a vantaggio
di coloro che sono i più deboli, più poveri.
D. – Qual è stato il miracolo
che ha permesso la beatificazione di Toniolo?
R. – Nel 2006 un giovane
- conterraneo di Toniolo, nella comunità dove sono ancora conservate e venerate le
spoglie di Toniolo, a Pieve di Soligo – vive la sua serata “brava” come tanti giovani.
Cade dall’altezza di diversi metri e con esiti che facevano pensare al peggio: per
alcuni giorni è, di fatto, in una situazione drammatica. La famiglia si rivolge alla
parrocchia che fa una crociata di preghiera per lui. Questo giovane si chiama Francesco
Bortolini e nel giro di pochi giorni – in concomitanza con questa preghiera – comincia
a star meglio e lo vedremo alla Beatificazione, dove si pensa che porterà le reliquie
del Toniolo anche all’altare. Una grazia autentica – espressione di un disegno di
Dio – che oggi consente alla Chiesa di vedere questo suo figlio elevato agli onori
degli altari. Mi sembra importante che la beatificazione del Toniolo arrivi in un
momento di crisi che porta tanta angoscia ed arriva come segno di speranza; Toniolo
era un uomo di speranza, che sapeva trarre dal Vangelo e dalla contemplazione di Gesù
risorto, la forza per guardare avanti.
D. – Può anche essere una guida
per i cattolici, oggi impegnati nel sociale e nella politica?
R. – Direi
assolutamente di sì. E’ una guida di alto livello. Occorre che ci rimettiamo a studiare
a scuola del Toniolo. Sicuramente, sono passati decenni dalla sua morte – nel 1918
– c’è qualcosa di “datato” in alcune espressioni del suo pensiero, ma la sostanza
del suo messaggio è di estrema attualità.
Fra le iniziative in occasione della
Beatificazione, una Veglia di preghiera sul Sagrato della Basilica di San Pietro sabato
28 aprile. Il giorno successivo, nel pomeriggio, un incontro sulla figura di Toniolo
con il cardinale Presidente della Cei Angelo Bagnasco e il ministro Lorenzo Ornaghi.
Ma l’Azione cattolica come sta vivendo questa prossima Beatificazione? Ci risponde
il presidente, Franco Miano:
“La beatificazione rappresenta un grande
momento. Siamo veramente contenti, grati al Santo Padre, e siamo felici di poter essere
a San Paolo fuori le Mura il 29 aprile, in questa celebrazione che vedrà una figura
importante della storia dell’Azione Cattolica e di tutto il movimento cattolico, riconosciuta
a questo punto in modo ufficiale nella sua attenzione alla santità. Toniolo è un uomo
della vita quotidiana che ha saputo vivere la vita quotidiana pienamente, in tutti
i suoi momenti”.