2012-04-20 16:29:08

Presentata la prossima Beatificazione di Giuseppe Toniolo


Verrà beatificato il prossimo 29 aprile Giuseppe Toniolo, “l’apostolo della Rerum Novarum”, vissuto a cavallo fra metà ‘800 e primi del Novecento. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi e vi si attendono circa 5mila persone. In vista dell’evento, stamani sono state presentate le tante iniziative. Il servizio di Debora Donnini: RealAudioMP3


Nato a Treviso nel 1845, Toniolo sposò Maria Schiratti, fu padre di 7 figli, professore di economia ma non solo: nel 1907 promotore della prima Settimana Sociale dei cattolici italiani, presidente dell’Unione popolare, sostenitore del credito cooperativo. Morì il 7 ottobre del 1918. Sentiamo il postulatore della causa di Beatificazione e vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino:


R. - Tutte le dimensioni della vita ordinaria si trovano nella sua esistenza e, dunque, nella sua santità, a partire dalla famiglia. E’ stato uno sposo ed un padre di 7 figli e poi la vita professionale. E’ stato professore di economia, si è anche specializzato nell’impegno sociale: dare al mondo cattolico un impulso all’interesse per la società e questo lo ha proiettato su quello che oggi diremmo il grande spazio della politica, anche se a suo tempo non era politica in senso stretto. Dunque, un laico che si è fatto santo davvero attraverso le cose, e quello che può dire all’uomo d’oggi è che “la santità è un obiettivo possibile”.


D. - Un santo quanto mai attuale, pensando al panorama che viviamo per la crisi economica. Toniolo si è contrapposto sia al marxismo sia al capitalismo: ha difeso la piccola proprietà privata, ha difeso i diritti dei lavoratori, si è impegnato per la diffusione della Rerum Novarum. Questa via che ha abbracciato, quanto è attuale oggi?


R. – Molto attuale. Oggi stiamo riscoprendo un principio fondamentale: non è possibile costruire il grande mondo dell’economia, senza legarlo strettamente all’etica. Questo è il principio da cui Toniolo è partito: l’economia a partire dalla persona e a servizio della persona, la proprietà come espressione della persona, naturalmente, però, riferita ad un individuo concepito anche in termini relazionali. Per cui la proprietà non è tutta in funzione degli egoismi del singolo ma è una proprietà che poi viene messa anche in circolo perché se ne sviluppa la dimensione sociale. E, per quanto riguarda la definizione stessa della democrazia, come modo di concepire la società, a vantaggio di coloro che sono i più deboli, più poveri.


D. – Qual è stato il miracolo che ha permesso la beatificazione di Toniolo?


R. – Nel 2006 un giovane - conterraneo di Toniolo, nella comunità dove sono ancora conservate e venerate le spoglie di Toniolo, a Pieve di Soligo – vive la sua serata “brava” come tanti giovani. Cade dall’altezza di diversi metri e con esiti che facevano pensare al peggio: per alcuni giorni è, di fatto, in una situazione drammatica. La famiglia si rivolge alla parrocchia che fa una crociata di preghiera per lui. Questo giovane si chiama Francesco Bortolini e nel giro di pochi giorni – in concomitanza con questa preghiera – comincia a star meglio e lo vedremo alla Beatificazione, dove si pensa che porterà le reliquie del Toniolo anche all’altare. Una grazia autentica – espressione di un disegno di Dio – che oggi consente alla Chiesa di vedere questo suo figlio elevato agli onori degli altari. Mi sembra importante che la beatificazione del Toniolo arrivi in un momento di crisi che porta tanta angoscia ed arriva come segno di speranza; Toniolo era un uomo di speranza, che sapeva trarre dal Vangelo e dalla contemplazione di Gesù risorto, la forza per guardare avanti.


D. – Può anche essere una guida per i cattolici, oggi impegnati nel sociale e nella politica?


R. – Direi assolutamente di sì. E’ una guida di alto livello. Occorre che ci rimettiamo a studiare a scuola del Toniolo. Sicuramente, sono passati decenni dalla sua morte – nel 1918 – c’è qualcosa di “datato” in alcune espressioni del suo pensiero, ma la sostanza del suo messaggio è di estrema attualità.

Fra le iniziative in occasione della Beatificazione, una Veglia di preghiera sul Sagrato della Basilica di San Pietro sabato 28 aprile. Il giorno successivo, nel pomeriggio, un incontro sulla figura di Toniolo con il cardinale Presidente della Cei Angelo Bagnasco e il ministro Lorenzo Ornaghi. Ma l’Azione cattolica come sta vivendo questa prossima Beatificazione? Ci risponde il presidente, Franco Miano:

“La beatificazione rappresenta un grande momento. Siamo veramente contenti, grati al Santo Padre, e siamo felici di poter essere a San Paolo fuori le Mura il 29 aprile, in questa celebrazione che vedrà una figura importante della storia dell’Azione Cattolica e di tutto il movimento cattolico, riconosciuta a questo punto in modo ufficiale nella sua attenzione alla santità. Toniolo è un uomo della vita quotidiana che ha saputo vivere la vita quotidiana pienamente, in tutti i suoi momenti”.









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