2012-04-20 14:47:19

Nei cinema "Il primo uomo", film di Gianni Amelio ispirato al romanzo postumo di Camus


Nelle sale italiane da oggi, e in quelle francesi dal prossimo ottobre, l'ultimo film di Gianni Amelio ispirato al romanzo postumo di Albert Camus in cui si narra del suo ritorno in Algeria sull'orlo della guerra: seguendo il passato dello scrittore francese il regista italiano cerca di ripercorrere anche il proprio, con illuminata profondità e bella prova d'autore. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Il primo uomo, l'uomo puro, l'uomo della pace e della tolleranza, nasce da quel germe in Algeria e risponde al nome di l'alter ego di Albert Camus. Il film di Gianni Amelio è, infatti, un film purissimo nell'intenzione, denso nei misurati dialoghi in cui ogni parola ha il suo senso cinematografico, poggiati e recitati nello scorrere delle immagini oscillanti tra l'età adulta di Jacques e la sua infanzia - 1924 e 1957 gli anni - con l'incontro di vari personaggi familiari e ricordi del passato, in una porzione di terra, l'Algeria, inondata dalla luce del sole e irrorata dal sangue della guerra civile, in cui sono messi alla prova Camus e le sue idee di libertà e di identità.

Più che il pensiero dello scrittore francese e il contenuto del suo incompiuto, omonimo romanzo, pubblicato nel 1994, Gianni Amelio è rimasto colpito dalle affinità dell'esistenza: "Sono stato scelto per il mio passato - dice - E' probabile ci sia coincidenza tra le due vite, ad iniziare da un'infanzia povera. Ma non bastano le coincidenze: diciamo che in un certo senso è stato incoraggiante fare un film autobiografico seguendo l'autobiografia di un altro, un altro come". Una confessione che contraddistingue l'anima e la sensibilità di Amelio regista e ancor più di Amelio uomo, il "primo" dei registi italiani. E così è: "Il primo uomo" non è un film sulla guerra d'Algeria, ma - come afferma il regista - "su qualsiasi tipo di guerra che può dividere le etnie" e, aggiungiamo, sull'ideale della convivenza, che si trasforma con troppa, meccanica, orribile frequenza in guerra, morte, tortura, sangue. Bravissimi gli interpreti, cenni di musica scritti da Franco Piersanti, un film che dovrebbe cogliere l’attenzione di quel pubblico motivato nel cercare e amare un autore e le sue idee.







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