Messico: la Chiesa denuncia la grave crisi umanitaria legata all'emigrazione
"Il Paese vive oggi la peggiore crisi umanitaria della storia riguardo all’emigrazione":
con queste parole ha aperto il suo intervento mons. Raúl Vera, vescovo di Saltillo,
al Forum intitolato "Bilancio Legislativo in materia di Diritti Umani e Migrazione,
Esiti e Sfide" organizzato dal Senato messicano. A questo incontro - riferisce l'agenzia
Fides - hanno partecipato legislatori, rappresentanti degli organismi che difendono
i diritti umani, gruppi sociali e religiosi. Secondo l'intervento di Mauricio Farah,
specialista messicano sulla migrazione, negli ultimi 4 anni sono stati 80 mila gli
emigranti sequestrati e uccisi dai gruppi criminali. "Essere emigrante è sinonimo
di ‘preda’, non solo per i criminali, ma a volte anche per le autorità che ne abusano
o che sono legate alla criminalità" ha detto nel suo intervento. "Dai 134 emigranti
messicani morti nel 2004, siamo passati a più di 400 migranti assassinati all'anno"
ha sottolineato Farah. Il vescovo di Saltillo, diocesi che si trova a sud-est, mons.
Raul Vera, ha detto nel suo intervento che "ogni sei mesi il crimine organizzato guadagna
almeno 25 milioni di dollari come prodotto dell’ estorsione ai messicani e agli stranieri
che cercano di attraversare il confine con gli Stati Uniti". In alcune dichiarazioni
alla stampa locale, mons. Vera ha ribadito la gravità di questa crisi umanitaria riguardante
l’emigrazione, e parlando sui candidati alle prossime elezioni politiche nel paese
ha detto: “i candidati presidenziali per le elezioni del primo luglio, non prendono
in considerazione la situazione, l'orrore e la sofferenza di quello che è diventato
il Messico per i migranti. Questa situazione è grave per l'indifferenza totale e per
la mancanza di volontà politica di risolvere questo grave problema". Poi ha aggiunto:
"nessun candidato parla del problema, non appare nei loro programmi, non si vede in
nessuna agenda politica. Noi tutti sappiamo bene ciò che accade sui treni dei migranti:
li derubano, li sequestrano, arrivano perfino ad ucciderli, ma nessuno parla. Perfino
le nostre Case dei Migranti sono minacciate dal crimine organizzato, dobbiamo denunciare
questa situazione". (R.P.)