2012-04-20 13:30:44

Andhra Pradesh, radicali indù usano la legge per perseguitare i cristiani


“Anche senza leggi anticonversione, in Andhra Pradesh gli ultranazionalisti indù hanno uno strumento legale per perseguitare e attaccare i cristiani”: così Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), definisce un’ordinanza statale del 2007 (Worship or Prayer Prohibition Ordinance) che proibisce la diffusione di altre religioni o preghiere in particolari luoghi di culto. Proprio in base a tale disposizione, da due giorni un gruppo di attivisti indù del Rashtriya Sawayamsevak Sangh (Rss) chiede l’arresto del pastore pentecostale Ahron, accusato di aver tentato di convertire al cristianesimo nel tempio indù della città di Dharmapuri, solo perché trovato in possesso di alcuni calendari in prossimità di un tempio indù. Sempre in base a questi provvedimenti, il 2 aprile scorso una Corte locale ha condannato 11 cristiani del villaggio di Kyatamballi, con l’accusa di conversioni forzate risalente al 2007. Per due di loro la pena è di 20 mesi di prigione e il pagamento di 5mila rupie (circa 73 euro) Agli altri nove aspetta un solo anno di carcere, e una multa di 2mila rupie (circa 30 euro) a testa. (C.S.)







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