Ancora scontri al confine tra Sudan e Sud Sudan. Solo ieri 22 morti, mentre il presidente
Bashir diceva: “Bisogna liberare il Sud dal governo attuale”. E intanto Juba è da
ieri membro del Fondo Monetario Internazionale. Il servizio è di Salvatore Sabatino: Il confine tra
Sudan e Sud Sudan continua ad essere terreno di scontro: solo ieri 22 morti in combattimenti
tra i due eserciti. Una vera e propria battaglia iniziata quando un soldato ha sparato
ad un sud sudanese che stava attingendo acqua dal fiume che segna il confine tra i
due Paesi. Di lì lo scambio di colpi di artiglieria e le vittime, proprio mentre da
Khartoum arrivava il chiarimento del presidente Bashir: “bisogna liberare Juba dal
governo attuale”, che è espressione – ha detto – del Movimento di Liberazione del
Popolo Sudanese, la principale organizzazione di opposizione a Khartoum. Non certo
un segnale distensivo, insomma, da parte di un presidente inseguito da un mandato
di cattura della Corte Penale Internazionale dell'Aja per i crimini in Darfur; e che
ora cerca di mettere le mani sui giacimenti di petrolio del Sud. Una repubblica giovane,
che proprio ieri, nel picco più estremo della tensione, diventava il 188.mo membro
del Fondo Monetario Internazionale. ''Sono felice di dare il benvenuto a Juba – ha
detto il direttore Fmi, Chistine Lagarde, che affronta sfide enormi, e che avrà l’assistenza
piena del fondo per porre le fondamenta per la stabilità economica e la crescita.