Siria: accordo tra Damasco e Onu sulla missione di osservatori. Ban Ki-moon: Assad
rispetti il piano di pace
Siria e Onu hanno siglato un accordo sul mandato alla missione degli osservatori incaricati
di monitorare il rispetto della tregua nel Paese. Forte il pressing della Comunità
internazionale sul presidente siriano Bashar al Assad, ma le violenze non si placano:
oltre 50 le vittime di oggi. Duro anche il monito del segretario generale delle Nazioni
Unite, Ban Ki moon, che chiede a Damasco un segnale chiaro del suo impegno per la
pace. Il servizio di Cecilia Seppia:
Dopo ripetute
violazioni del cessate il fuoco in Siria, Ban Ki-moon alza la voce contro il regime
di Damasco, accusandolo di non aver ritirato le truppe dalle città e di non aver rispettato
gli impegni previsti dal piano di pace dell’inviato speciale di Onu e Lega Araba,
Kofi Annan. Al Consiglio di sicurezza, che nelle prossime ore dovrebbe mettere a punto
una risoluzione per risolvere la crisi siriana, il leader del Palazzo di Vetro, dopo
l’accordo con Damasco, raccomanda di autorizzare una missione di 300 osservatori sul
territorio per almeno tre mesi, con piena libertà di movimento, con lo scopo di consolidare
una tregua interrotta da continui bombardamenti. Intanto, al summit di Parigi, la
comunità internazionale aumenta il pressing sul regime, Parigi in particolare preme
l'acceleratore su Mosca e Pechino, che valuta l’invio di caschi blu cinesi. “Assad
vuole cancellare Homs, la città ribelle, dalle carte geografiche, come fece Gheddafi
con Bengasi”, ha tuonato il presidente francese Sarkozy, che ha ribadito la necessità
di creare corridoi umanitari, anche per fronteggiare l’emergenza profughi.