2012-04-19 14:28:13

India: lanciato missile balistico intercontinentale


L’India ha sperimentato oggi il lancio di un missile balistico intercontinentale Agni-V, capace di raggiungere obiettivi a oltre 5 mila chilometri di distanza. Il test, avvenuto al largo dello Stato dell’Orissa, è riuscito. Una volta messo a punto definitivamente il razzo, costato oltre 480 milioni di dollari, l’India si affiancherà ai Paesi che dispongono di missili balistici intercontinentali strategici, cioè Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia ed Israele. Per il primo ministro, Manmohan Singh, il lancio "rappresenta una pietra miliare per la difesa indiana e per esplorare nuove frontiere scientifiche''. La Cina, invece, attraverso il quotidiano governativo "Global Times" ha sottolineato che Pechino dispone di un arsenale nucleare ''più potente e affidabile'' di quello del vicino. Ma quali caratteristiche ha il missile balistico sperimentato da New Delhi? Risponde Giorgio Alba, ricercatore indipendente per il disarmo e la non proliferazione nucleare, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. - La caratteristica di questo missile è il raggio, la capacità di trasportare circa una tonnellata di peso ad una distanza di 5 mila chilometri. Una capacità, cioè, sufficiente per il trasporto di una testata nucleare. La funzione è quella di colpire bersagli a distanza entro 20-30 minuti dal lancio. Questi missili possono essere alimentati con combustibile liquido - ma con tempi di preparazione molto lunghi, come nel caso dei lanci della Corea del Nord - o possono avere combustibile solido, come nel caso dell’India, e quindi possono essere preparati ed attivati in brevissimo tempo.

D. - Pare di capire che il raggio d’azione del missile testato copra l’Asia, compresa la Cina, la Russia, e parte dell’Europa orientale. New Delhi ha dispute territoriali con la Cina e col Pakistan. Ci sono rischi?

R. - Sì, ci sono rischi. Non ci dimentichiamo che il Trattato di non proliferazione - che è l’accordo internazionale per limitare la diffusione delle armi nucleari e per la loro completa abolizione - è entrato in vigore proprio nella prospettiva di porre un limite alla diffusione delle armi atomiche e dei loro sistemi - i missili, appunto - per essere lanciate. L’India in particolare, quando nel 1962 ci fu la crisi dei missili di Cuba tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, ebbe un conflitto armato alle proprie frontiere e tuttora non c’è un accordo; il negoziato col Pakistan è congelato anche per la questione del Tibet. Questo per ciò che concerne il missile. Dal punto di vista dei rischi nucleari, il missile è irrilevante per quanto riguarda il conflitto tra India e Pakistan, in quanto in quelle zone il rischio è piuttosto connesso alle armi nucleari tattiche che hanno tempi di arrivo al bersaglio di pochi minuti, quindi non c’è un preavviso e non c’è la possibilità di errore. Questo invece è presente nei missili intercontinentali, in quanto i sistemi radar degli Stati Uniti potrebbero eventualmente individuare il lancio. Un altro elemento importante è che questo missile è un aspetto di un processo di sviluppo: l’India non si fermerà a 5 mila chilometri, ma cercherà di sviluppare un raggio di azione per i propri missili capace di colpire gli Stati Uniti. L’India inoltre non è uno Stato che ha siglato il Trattato di non proliferazione, come non ha neanche firmato il Trattato che regola le tecnologie missilistiche. In entrambi i casi, però, l’India è vincolata a rispettare lo spirito di queste intese ed è vincolata ad attenersi - secondo il diritto internazionale - a quelle che sono le indicazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non dimentichiamo che recentemente la Corea del Nord ha tentato il lancio di un missile analogo ed è stata duramente criticata. Infatti, il Consiglio di sicurezza dell’Onu per la Corea del Nord ha dichiarato che tale lancio andava a mettere a rischio la sicurezza internazionale. Per New Delhi, invece, non c’è e non ci sarà un intervento del Consiglio di sicurezza, perché ovviamente l’India ha tanto da dare in cambio agli altri Paesi. Dal punto di vista internazionale, l’India vuole un seggio permanente al Consiglio di sicurezza e questo è un ulteriore messaggio per dire: “Siamo pronti”. E gli altri cinque Paesi dotati di armi nucleari con missili balistici intercontinentali sono i cinque membri permanenti dello stesso Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina e Russia. (bi)







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