Siria: a Homs non è stata celebrata la Pasqua ortodossa
A Homs non è stata celebrata domenica scorsa la Pasqua ortodossa. Esponenti della
Chiesa ortodossa ad Homs hanno riferito all'agenzia Fides che non si sono tenute liturgie
pasquali. I pochi cristiani rimasti in città, infatti, (meno di un migliaio) sono
intrappolati dai bombardamenti prolungati e non hanno avuto alcuna possibilità di
raggiungere le chiese, molte delle quali, fra l’altro, sono state distrutte o danneggiate
dai combattimenti. La mancata celebrazione della Pasqua ad Homs, nota una fonte di
Fides, “è un fatto doloroso che dovrebbe sensibilizzare le parti in lotta e la comunità
internazionale perché si ponga fine alla violenza”. A Homs anche la Pasqua dei cristiani
latini, l’8 aprile scorso, ha coinciso con un periodo di intensi bombardamenti ed
è stata celebrata nel nascondimento. La comunità dei Gesuiti ha tenuto una piccola
celebrazione con pochi fedeli, mentre la chiesa di “Nostra Signora della Pace”, dei
greco cattolici, gravemente danneggiata è rimasta e rimarrà chiusa. Attualmente a
Homs truppe e artiglieria pesante del governo siriano occupano il centro urbano e,
nonostante l’accettazione del piano di pace Onu e del cessate il fuoco, nella città
continuano gli scontri a fuoco con le forze di opposizione. Le famiglie cristiane
in città, strette dal fuoco incrociato, “pensano solo a rimanere in vita e pregano
perché questo incubo finisca presto” nota la fonte di Fides. La popolazione siriana
è frustrata dalla lunga crisi e l’esodo dei profughi verso Giordania, Libano e Turchia
continua. La condizione dei fedeli cristiani è a rischio, perché “sotto l'attuale
regime essi sono stati protetti, e dunque alcuni li considerano allineati con il regime.
Questo li rende vulnerabili agli attacchi dei rivoluzionari o di forze non ben identificate”.
I cristiani in Siria sono anche preoccupati dalla situazione dei cristiani in Paesi
come Iraq e Egitto dove, all’indomani dei cambi di regime, i fedeli sono vittime di
attacchi. In Siria il cristianesimo è presente da duemila anni. Nel Paese, prima dell’inizio
del conflitto, vivevano circa 1,2 milioni di cristiani, di diverse confessioni. (R.P.)