Pakistan: al via una “conferenza universale di pace”
A Multan, nel Pakistan centrale, prende il via oggi una conferenza universale di pace
organizzata con la collaborazione del Consiglio interreligioso. L’incontro si svolge
all'interno della moschea della città e vedrà la partecipazione di oltre 500 studiosi
provenienti da differenti scuole di pensiero, musulmani e non. A questi si aggiungono
rappresentanti di altre religioni, diplomatici, parlamentari e membri della società
civile. All'agenzia AsiaNews, Paul Bhatti, consigliere speciale del Primo Ministro
per l'Armonia nazionale, ha affermato che nel Paese il dialogo deve compiere passi
concreti, partendo dalle "cause che sono alla base delle discriminazioni"; fra queste
vi sono l'intolleranza e l'odio verso le altre religioni. "Il mio obiettivo – ha aggiunto
Bhatti - è sentire le proposte dei partecipanti al convegno e capire come si possa
migliorare la situazione del Pakistan", in cui cresce “la discriminazione e l’odio
tanto che si uccidono le persone in nome della religione”. “Vanno fatti passi concreti
– ha sottolineato - perché non ha senso parlare di dialogo sui grandi principi, senza
fare nulla di reale”. Paul Bhatti è fratello di Shahbaz, ministro cattolico per le
minoranze religiose, ucciso il 2 marzo 2011 dagli estremisti islamici per la sua battaglia
in favore dei diritti dei non musulmani e per la strenua opposizione alla legge sulla
blasfemia. E’ necessario, ha proseguito, colpire gli abusi e le violazioni, cambiando
la mentalità di oggi. Secondo Bhatti, le scuole dovrebbero “promuovere l'educazione
religiosa e non una sola religione”; per questo è importante lo studio delle altre
fedi conoscendone i valori fondamentali delle altre religioni. (B.C.)