2012-04-17 12:15:47

Sudan: dura condanna dei vescovi per il nuovo inasprirsi del conflitto tra Nord e Sud


Dura condanna dei vescovi sudanesi per il nuovo inasprirsi dei combattimenti tra il Nord e il Sud Sudan. In una dichiarazione diffusa ieri e ripresa dall’agenzia www.allafrica.com la Conferenza episcopale (Scbc) che riunisce i vescovi dei due Paesi, separati dal 9 luglio dell’anno scorso, parla di una guerra “vergognosa” accusando sia il Governo di Khartum e sia quello di Juba per le sofferenze che stanno infliggendo nuovamente alla popolazione civile, già stremata da decenni di guerre. Nella nota i presuli sudanesi esprimono inoltre il loro disappunto per l’atteggiamento sprezzante e ostinato mostrato dal Presidente sud-sudanese Salva Kiir verso la comunità internazionale, che – ricordano - ha sostenuto il popolo del Sud Sudan nella sua lotta per l’indipendenza e contro l’ingiustizia. La scelta della pace è difficile, ma è la via più sicura per la prosperità, mentre la guerra è sicuramente la via più facile e sicura verso l’inferno, affermano nella nota i presuli che rivolgono quindi un nuovo pressante appello ai due contendenti a risolvere i problemi ancora aperti con il dialogo e pacificamente. Infine, un appello alla comunità internazionale a non rinunciare ad aiutare i due Paesi a raggiungere una pace durevole e rapporti di buon vicinato. Il conflitto tra i due Sudan si è inasprito in seguito all’occupazione dei pozzi petroliferi di Heglig da parte dell’esercito del Sud la settimana scorsa, a cui Khartum ha risposto con diversi raid nel week-end che hanno causato diverse vittime. Nonostante gli appelli della comunità internazionale e della Chiesa, le tensioni non sembrano attenuarsi: il Parlamento di Khartum ha designato ier il Sud Sudan Stato "nemico". (L.Z.)







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