Crisi: aumentano i suicidi. Le aziende chiedono pagamenti più veloci dalla p.a.
E' prima di tutto la mancanza del lavoro o comunque di qualche prospettiva economica
la ragione del dilagare dei suicidi in Italia. Lo afferma un rapporto dell’Istituto
Eures che mette in luce come sia la Lombardia la regione col maggiore numero di suicidi.
Alessandro Guarasci:
La crisi uccide.
Nel 2010 sono stati 362 i suicidi dei disoccupati, in pratica uno al giorno, superando
cosi' i 357 del 2009, che gia' rappresentavano una forte impennata rispetto ai 270
accertati in media nel triennio precedente. Particolarmente a rischio la categoria
dei cosiddetti esodati, che conoscono un triste incremento di casi del 12,6% nel
2010 rispetto al 2009. Un fenomeno, che colpisce soprattutto gli uomini e il Centro
Nord, con un picco in Lombardia. Di dati drammatici parla il segretario della Cisl
Raffaele Bonanni convinto che tutto ciò segnali il “clima d'incertezza e scoraggiamento
che c'e' nel nostro Paese”. Ma la crisi colpisce duro anche la classe dirigente. Tante
aziende sono in crisi perché la pubblica amministrazione paga in enorme ritardo, a
volte a 180 giorni. Lo Stato ci blocca, dice Vincenzo De Bernardo, presidente
di Federsolidarietà, le cooperative sociali che aderiscono a Confcooperative.
"Se
noi non partiamo dal fatto che la cooperazione sociale eroga azioni sussidiarie di
welfare e quindi lavora con i disabili, con i tossicodipendenti, con le persone in
difficoltà non autosufficienti, con i minori non accompagnati... Il fatto che blocchi
la nostra attività, significa che blocca di fatto le azioni delle famiglie che sono
più in difficoltà".
Una soluzione ci sarebbe: compensare crediti e debiti
delle aziende.