I parroci di Roma: "Caro Papa, qui te volemo tutti bene!"
La diocesi di Roma vive con particolare gioia la ricorrenza degli 85 anni del suo
vescovo. Particolarmente lieti per questo compleanno sono i parroci romani. Nel suo
servizio, Alessandro Gisotti propone alcune testimonianze e auguri al Papa
da parte dei sacerdoti di Roma:
Il vescovo e
i suoi sacerdoti: un legame particolare che diventa ancor più straordinario quando
il vescovo è il Successore di Pietro. E così, i parroci romani sono doppiamente felici
per il compleanno di Benedetto XVI e il settimo anniversario del suo Pontificato.
Il Papa lo hanno incontrato tante volte da quel 13 maggio del 2005 quando il vescovo
di Roma, eletto pochi giorni prima alla Cattedra di Pietro, volle parlare con i suoi
sacerdoti in Laterano e si presentò salutando ciascuno “con animo amico”. Don Tonino
Panfili, parroco di Sant’Ireneo a Centocelle, mette l’accento proprio su questa
dimensione “romana” del Papa:
R. - Davvero, lui è il nostro vescovo, il vescovo
del popolo di Roma, il vescovo della gente! Qualcuno ha detto: “Certo, sarebbe bello
se lui dicesse qualcosa nel nostro dialetto romanesco, lo sentiamo uno di noi… Sarebbe
bello se anche lui, facesse una cosa del genere”. Questo la dice tutta su come la
gente lo sente vicino!
D. - Qual è il suo augurio, ma in fondo, tramite lei,
di tutta la sua parrocchia al Papa per questo compleanno?
R. - Siamo tanto,
tanto vicini al Papa: tutti i bambini, tutti i giovani, tutte le famiglie perché,
davvero, questa grande “famiglia di famiglie” che è la diocesi, lo sente come padre
e come pastore. Noi davvero, auguriamo al Papa tanta salute, tanta serenità, e gli
auguriamo di essere davvero felice; se è felice il pastore è felice poi tutta la diocesi
e tutta la famiglia. Tanti auguri, anche e soprattutto, da parte dei suoi parroci!
(bi)
Un legame speciale è quello che con il Papa ha la chiesa di Santa Maria
Consolatrice a Casal Bertone. Joseph Ratzinger ne è stato, infatti, titolare dalla
sua nomina a cardinale nel 1977. Ecco la testimonianza del parroco, don Giovanni
Biallo:
R. – Quando sono arrivato in questa parrocchia come parroco mi
hanno colpito da subito i ricordi della grandissima attenzione personale dell’allora
cardinale Ratzinger, verso le persone che incontrava qui nella comunità: molti sono
stati cresimati da lui. Tutti lo ricordano come una persona di estrema attenzione
e gentilezza: dai più piccoli - dai bambini - fino agli adulti.
D. – E ovviamente
quando è stato eletto alla Cattedra di Pietro, i parrocchiani della sua chiesa l’hanno
sentita ancora più forte questa emozione...
R. – Assolutamente sì, anche perché
è stata la prima parrocchia che ha visitato, una volta eletto Papa. Quindi, come dire,
ha riconosciuto la grande amicizia, la grande attenzione che questa comunità ha sempre
avuto verso di lui, ricambiando la sua gentilezza, la sua presenza.
D. – Che
augurio si sente di fare al Papa per questa doppia ricorrenza: gli anni e l’anniversario
di Pontificato?
R. – Innanzitutto, direi un grande sentimento di ringraziamento
verso il Papa, perché sta guidando la Chiesa in un momento difficile e perché sentiamo
in lui un riferimento, una guida sicura proprio nella dottrina, nella catechesi, dove
abbiamo difficoltà ogni giorno nel confrontarci con il mondo. Quindi, un augurio grandissimo
che il nostro Papa possa ancora guidare a lungo la Chiesa, essendo veramente una luce
preziosa che ci guida in un cammino, in questo momento, abbastanza difficile. (ap)
Grande
affetto per il Papa anche nella comunità della parrocchia del Santo Volto di Gesù
alla Magliana. Qui, Benedetto XVI è stato in visita pastorale nel marzo del 2009.
Il ricordo emozionato del parroco, don Luigi Coluzzi:
R. – Io così vicino,
il Papa, non l’avevo mai veduto. Ho sentito un affetto, un calore... Ancora oggi,
ogni volta che ripenso agli occhi con i quali mi guardava, mi commuovo. E’ stato molto,
molto affettuoso nei miei confronti e nei confronti della parrocchia. Non è stata
una visita lampo! Ho una foto, qui davanti, nel mio ufficio parrocchiale - mentre
sto parlando con lei - dove lui mi abbraccia, dopo che gli avevo dato il benvenuto.
Mi creda, in quel momento è stato veramente come sentire l’affetto di Pietro, che
abbracciava un suo sacerdote.
D. – Quale augurio si sente di fare al Papa?
R.
– Io spero che il Signore vorrà conservarcelo ancora a lungo, perché è un uomo illuminato.
Anche nell’omelia che ha fatto qui durante la Messa, nell’incontro che ha avuto con
il Consiglio pastorale, nei vari incontri in cui ha fatto la “Lectio Divina” in Quaresima,
ci sono sempre parole che vanno a scavare qualcosa di molto più profondo di quello
che uno può immaginare.
D. – In particolare per voi sacerdoti...
R.
– Credo che il suo Pontificato si sia qualificato proprio per questo: per la grande
attenzione ai sacerdoti. Credo che sia l’immagine di Papa Benedetto XVI. (ap)
Infine,
le parole di padre Lucio Maria Zappatore, parroco di Santa Maria Regina Mundi
a Torrespaccata, che ha già avuto l’opportunità di fare in passato gli auguri al Papa:
R.
- Come ricordo personale del Papa, posso citare le udienze con le parrocchie di Roma,
dove un paio di volte, ho avuto l’ardire di interrogarlo, di parlare con lui. E dato
che sono un poeta romanesco, quando ha ricevuto la cittadinanza romana al Campidoglio,
gli ho dedicato anche una poesia.
D. - Un omaggio che il Papa ha gradito ...
R.
- Sì, il Papa lo ha gradito. Non solo mi ha ringraziato, ma poi quando la settimana
dopo è effettivamente andato al Campidoglio, dal balcone da cui si è affacciato per
salutare la gente, ha citato proprio la mia poesia dicendo che, in quelle frasi, ha
sentito il cuore di Roma.
D. - Che augurio si sente di fare a Papa Benedetto
- e perché no - magari in romanesco?
R. - L’augurio personale che gli posso
fare è dedicargli la stessa frase che dissi una volta a Giovanni Paolo II: “Caro Papa,
qui a Roma, te volemo tutti bene!”. (bi)