Argentina: la Chiesa sollecita il governo a lottare contro povertà e corruzione
“La Chiesa è preoccupata per il livello di corruzione del Paese” ha dichiarato mons.
Jorge Lozano, vescovo di Gualeguaychú e responsabile della Pastorale sociale della
Conferenza episcopale argentina, dopo un incontro con il segretario generale del sindacato
"Cgt Azul y Blanco". Il presule ha ricordato che l'Argentina è tra le nazioni latinoamericane
con il più alto livello di corruzione e questa condizione “non è una cosa di questi
giorni, ma risale ai decenni passati”. In una conferenza stampa, mons. Lozano ha espresso
apprezzamento per il lavoro del governo e per gli sforzi delle parti sociali, “molto
è stato fatto contro la povertà”, ha affermato, ma ha aggiunto che “occorre fare di
più”. In una nota inviata all’agenzia Fides mons. Lozano ricorda anche che "molte
persone sono uscite dalla povertà, ma c'è ancora molto da fare perché il benessere
raggiunto non sempre è stato distribuito con equità". Il Responsabile episcopale per
la Pastorale sociale sottolinea inoltre che "quasi la metà di coloro che hanno un
posto di lavoro, non è registrata e dunque queste persone non possono accedere agli
aiuti sociali; hanno stipendi e salari piuttosto bassi e alcuni sono dei veri schiavi”.
“Occorre ancora fare molto nel campo sociale e perciò la Chiesa vuole incoraggiare
il dialogo fra le parti per trovare le vie migliori per il superamento di questa situazione",
conclude il vescovo. L'Argentina – riferisce l’agenzia Fides - è fra i quattro Paesi
della regione che hanno registrato il maggiore successo nella lotta contro la povertà,
con un riduzione del 2,7% all’anno. In tutta l'America Latina nel 2010, ultimo dato
ufficiale disponibile, i poveri erano circa 177 milioni, il 31,4% della popolazione.
Di questi 70 milioni si trovano in situazione di indigenza o povertà estrema. (R.G.)