2012-04-14 14:18:33

Sud Sudan: “La tensione favorisce gli speculatori e danneggia i più deboli”


“È vero, gli scontri ci sono, ma sembra esagerata la decisione di alcune Ong di ritirare il proprio personale da aree anche molto lontane da quelle dei combattimenti”. Così fonti missionarie da Malakal, città dello Stato sud-sudanese, riferiscono all’agenzia Fides riguardo agli scontri in corso da giorni nell’area al confine tra Sudan e Sud Sudan. “Tra le persone che risentono della tensione vi sono i rifugiati del campo di Yida, la maggior parte dei quali provenienti dal Sud Kordofan”. “L’Onu sta facendo il possibile per garantire loro assistenza” continuano. In questo quadro già molto critico trova terreno fertile l’opera di tanti approfittatori. “La tensione ha fatto schizzare alle stelle i prezzi dei generi di prima necessità e dei carburanti. Gli speculatori stanno approfittando della situazione”. Inoltre “è stata sospesa l’erogazione di elettricità e dell’acqua perché manca la nafta per far funzionare pompe e generatori”. A livello politico, sottolineano le fonti, si riscontra un irrigidimento da parte del presidente sud-sudanese, Salva Kiir. “Egli ha ribadito che non riceve ordini dal Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che gli avrebbe comandato di ritirare le truppe dalla città sudanese di Heglig, conquistata dalle truppe di Juba il 10 aprile”. Heglig è contesa tra i due Stati per via dei pozzi di petrolio. “Speriamo che prevalga la ragione e che si arrivi ad un compromesso per risolvere la situazione delle aree contese” concludono le fonti. (G.M.)







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