2012-04-13 14:35:10

Tribù amazzonica vende crediti di anidride carbonica per 1 mln. di euro l'anno


Dismettere un centinaio di segherie abusive e ottenere più di un milione di euro all’anno da qui al 2038. E’ l’insolito baratto che una tribù amazzonica brasiliana, la prima al mondo, ha accettato ricevendo in cambio un certificato internazionale che le permetterà di vendere crediti di anidride carbonica ottenuti grazie alla sua opera contro il disboscamento. Uno scambio possibile grazie agli accordi internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare l'anidride carbonica, che consentono a Stati e privati di acquisire "quote di inquinamento" da chi evita di produrlo. Gli indios paiter suruis vivono in un territorio che forma la riserva Sette di Settembre, ai confini tra gli Stati brasiliani di Rondonia e Mato Grosso. “La parte più difficile – ha dichiarato il responsabile di un’associazione ambientalista attiva nella zona – è stata convincere i leader dei villaggi della riserva”. Molti giovani sono andati per mesi in giro a misurare lo spessore dei tronchi degli alberi per fare un inventario completo del carbonio potenziale stoccato. Difficoltà anche nello spiegare ai vecchi indigeni che continuavano a dire “che i bianchi sono strani perché vendono una cosa che non si può toccare”. I suruis sono dunque la prima tribù al mondo a ricevere il certificato che dà garanzia agli investitori di una corretta riduzione delle emissioni. Dall’inizio del prossimo anno, per 25 anni i compratori di “carbonio verde” pagheranno anche 8 dollari a tonnellata di anidride carbonica non emessa per compensare quella prodotta. (B.C.)







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