Siria: violata la tregua, l'Onu chiede l'apertura di corridoi umanitari
Regge solo parzialmente la tregua in Siria. Scontri si sono verificati oggi al confine
con la Turchia. Tre le vittime nel corso di alcune manifestazioni e sarebbero migliaia,
secondo gli attivisti, le persone scese in strada per protestare contro Assad. Intanto
l’Onu chiede l’apertura di corridoi umanitari. Benedetta Capelli:
Al secondo giorno
di tregua si contano i morti. Gli attivisti hanno denunciato l’uccisione di alcuni
manifestanti da parte delle forze di sicurezza nel corso di alcune proteste ad Hama,
Idlib e Hasake. Stamani scontri si sono verificati a Khirbet al-Joz, al confine con
la Turchia. L’opposizione ha parlato di un attacco venuto dai carri armati che da
ieri erano nella zona. La televisione di Stato siriana ha annunciato la morte di un
brigadiere dell'esercito regolare assassinato nella sua abitazione a Damasco. Sarebbe
il terzo alto ufficiale a essere ucciso negli ultimi tre giorni. Gli attivisti denunciano
ancora che le forze governative non si sarebbero ritirate dalle città, come previsto
dal piano di pace dell'inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba, Kofi Annan, per
il quale la tregua è stata solo “relativamente” rispettata. Proprio Annan oggi ha
invocato l’apertura di corridoi umanitari, per fornire assistenza ad un milione di
persone mentre sono migliaia i profughi che ogni giorno varcano il confine turco.
Nei prossimi giorni dovranno arrivare a Damasco una trentina di osservatori dell’Onu,
stasera in Consiglio di Sicurezza si darà il via libera alla missione che porterà
nel Paese almeno 250 emissari con il compito di vigilare la tregua. Tregua definita
fragile dai ministri degli Esteri del G8, riuniti a Washington, che avevano chiesto
misure più incisive. Un punto sul quale anche la Russia si è mostrata d’accordo.