A Roma anteprima mondiale del nuovo film di Woody Allen
Si è svolta ieri sera a Roma l'anteprima mondiale di beneficenza, in favore della
Società Italiana per l'Amiloidosi, dell'ultimo film di Woody Allen girato nella Capitale,
"To Rome with Love", con uno splendido cast di attori. Sarà nelle sale italiane a
partire da venerdì prossimo. Il servizio di Luca Pellegrini:
"To Rome
with Love" è una nuova cartolina europea del regista americano, che si aggiunge a
quelle di Londra, Barcellona e Parigi. Woody Allen confessa che questo è il suo omaggio
al cinema italiano, ma anche la dimostrazione di quel sentimento di affetto che tutti
in America hanno per l'Italia, piena di storia, così bella e calorosa. Nelle tre settimane
di riprese, lo scorso agosto, Woody l'ha girata in lungo e in largo, la nostra Capitale,
perché lui è un regista cittadino e solo nelle città trova storie facili da raccontare.
Questa volta, però, sembrano poco ispirate. Se ne intersecano ben quattro: l'architetto
John (Alec Baldwin) diventa uno spiritello che torna al suo passato seguendo i reflussi
sentimentali di Jack (Jesse Eisenberg); la quotidiana routine di Leopoldo Pisanello
(Roberto Benigni) viene irrazionalmente sconvolta da una fama senza motivi, che come
arriva, se ne va; Jerry (lo stesso Allen), impresario d'opera in pensione, incontra
i futuri suoceri e caso vuole che uno di questi, Giancarlo (Fabio Armiliato), proprietario
di pompe funebri - il personaggio più divertente del film - sia anche un tenore (lo
è davvero nella vita) assai dotato, ma capace di acuti soltanto sotto la doccia; infine,
Antonio e Milly, appena sposati, arrivano a Roma per incontrare i parenti, ma lei
finisca nelle grinfie di un attore (Antonio Albanese) e lui tra le spire di una simpatica
escort (Penélope Cruz). Ribadisce, Allen, di non voler fare politica o critica nei
suoi film, perché non vuole insegnare nulla e nega d'aver mai detto di abbandonare
la recitazione anche se non è facile trovare personaggi, sta invecchiando. In questa
cartolina italiana il suo è il meglio riuscito e si affianca, inaspettatamente, al
bravissimo Armiliato, che non si è preoccupato della sua voce bagnata: "Non hanno
cantato anche sotto la pioggia, prima di me?". E poi, è vero: in un film sull'Italia
l'opera non poteva mancare, anche se Allen ha comunque saputo non prenderla troppo
sul serio, nel suo stile e con battute che evidenziano anche tutto l'amore per il
cinema, che per lui è una necessità e una terapia.