Mali. E' crisi alimentare ed emergenza sfollati: gli aiuti dell’associazione Lvia
In un contesto di forte siccità e crisi alimentare che attanaglia tutto il Sahel,
in Mali - dopo il colpo di Stato della giunta militare che ha preso il potere il 22
marzo scorso - “circa 200mila sfollati si stanno spostando nelle regioni confinanti
del Burkina Faso e del Niger, in fuga dalla fame e dagli scontri che nel nord del
Paese vedono le forze armate contrapposte ai movimenti indipendentisti infiltrati
da mercenari provenienti dalla Libia”. La denuncia, che si basa su dati Onu, viene
dall’Associazione Internazionale Volontari Laici (Lvia), organizzazione di cooperazione
e volontariato internazionale con sede a Cuneo. In un comunicato, l’associazione fotografa
un “contesto molto complesso, in cui la popolazione sta soffrendo una doppia crisi
umanitaria. I movimenti di sfollati - spiega - sono destinati ad aumentare velocemente,
aggravando la già pesante crisi alimentare” dell’area. Ousmane Ag Hamatou, coordinatore
Lvia in Mali, che opera da trent’anni nelle aree a nord del Paese, testimonia che
i pastori locali “si stanno spostando in massa” verso gli Stati limitrofi, “in zone
dove ci sono ancora delle disponibilità di acqua e foraggio per poter mantenere in
vita i propri animali”. Tuttavia, queste migrazioni - spiega l’operatore umanitario
- “hanno un forte impatto sulle scarse risorse disponibili, causando carenza d’acqua
e di alimenti e rischi di malattie”. Negli ultimi giorni, poi, vanno esaurendosi gli
stock alimentari e stanno peggiorando ulteriormente le condizioni di sicurezza, per
via degli “scontri armati”. Nell’area di confine tra Mali e Burkina Faso, Lvia con
i primi fondi a disposizione sta predisponendo interventi in risposta alla carestia,
come cura della malnutrizione infantile, fornitura di alimenti, ricostituzione degli
stock di sementi, salvaguardia degli animali per le popolazioni agropastorali. Il
presidente della Lvia, Alessandro Bobba, lancia infine un appello alla solidarietà
e al “fondamentale aiuto derivante dalle donazioni” per proseguire gli sforzi dell’associazione
in Africa. Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito www.lvia.it. (G.A.)