Laos: per i cattolici Pasqua senza sacerdote e chiesa
Nella provincia laotiana di Savannakhet centinaia di cattolici hanno celebrato la
Pasqua senza un sacerdote a presiedere le funzioni e all'esterno della cappella usata,
a lungo, come luogo di culto e di preghiera. È quanto riferisce l'agenzia Ucanews
ripresa da AsiaNews, che denuncia la chiusura imposta dal governo comunista di Vientiane
per presunte irregolarità nei documenti che attestano la proprietà dell'edificio.
Suor Josephine Seusy, delle Amanti della Croce di Gesù, conferma che "circa 200 cattolici
hanno recitato il Rosario, cantato gli inni e letto il Vangelo per celebrare la Pasqua
di fronte alla cappella di Kengweng", mentre "quattro soldati armati osservavano dalla
porta della cappella". La religiosa, che ha organizzato l'incontro, aggiunge che "abbiamo
pregato il Cristo risorto perché il governo restituisca la cappella". Costruito nel
1964, il luogo di culto è stato chiuso dalle autorità della provincia di Savannakhet
nel febbraio scorso. Esso sorge all'interno di una proprietà di circa 500 mq nel distretto
di Xaybuly, in cui le autorità intendono edificare una scuola. Il 7 aprile, vigilia
di Pasqua, funzionari locali hanno fermato e interrogato tre cattolici della parrocchia,
perché avrebbero rimosso un cartello collocato sulla porta di ingresso della cappella,
in cui era indicato il provvedimento di chiusura. La suora aggiunge infine che i sacerdoti
dell'area non possono fornire le cure pastorali ai fedeli della zona, dietro espresso
divieto emesso dalle autorità. In precedenza, tra Giovedì e Venerdì Santo, alcune
Ong cristiane e il movimento attivista Human Rights Watch for Lao Religious Freedom
(Hrwlrf) hanno denunciato l'ennesimo abuso delle autorità contro la comunità cristiana
protestante, accusata di "legami con il nemico" (gli Stati Uniti) e di "destabilizzare
la politica del Paese". I capi del villaggio di Khamnonsung - nella provincia di Savannakhet
- hanno confiscato la locale chiesa e impedito ai fedeli la celebrazioni delle funzioni
della Pasqua. In Laos, nazione guidata da un regime comunista, la maggioranza della
popolazione (il 67%) è buddista; su un totale di sei milioni di abitanti, i cristiani
sono il 2% circa della popolazione, di cui lo 0,7% cattolici. I casi più frequenti
di persecuzioni a sfondo religioso avvengono ai danni della comunità cristiana protestante:
nel recente passato AsiaNews ha documentato i casi di contadini privati del cibo per
la loro fede. (R.P.)