Un portale dedicato ai fondi europei: www.europabook.eu
In un portale il mondo dei fondi europei: si chiama www.europabook.eu e raccoglie
e presenta programmi passati e in corso relativi ai finanziamenti dell’Unione Europea.
Fausta Speranza ha parlato delle finalità dell’iniziativa con Roberto Carpano
che lo ha pensato e lo dirige:
R. – Internet
è incominciato essenzialmente come Internet delle persone, e facebook ne è un esempio
preciso. Quindi lo scopo era essenzialmente quello di mettere insieme persone che
condividessero interessi comuni. Si è passati poi ad un Internet delle cose: essenzialmente
le nuove tecnologie per affittare una macchina, o comprare una macchina fotografica
o comprare biglietti aerei. E l’ultimo passaggio è l’Internet delle organizzazioni.
EuropaBook ha, dunque, l’obiettivo di mettere insieme, a regia, le organizzazioni
che partecipano ai fondi europei, con l’ottica di rimuovere quelli che sono due blocchi
principali ad una progettazione di qualità. Il primo, quello della ricerca partner
qualificata e, il secondo, quello che si chiama, in termini correnti, gestione della
conoscenza. In termini più pratici ciò vuol dire che, partecipando come organizzazione,
come università, come ong, come fondazione, come ente locale ad un progetto europeo,
la prima esigenza che una progettazione di qualità richiede è sapere quali sono i
progetti che sono già stati finanziati. Questa conoscenza ha due obiettivi: il primo
è quello di sviluppare la creatività, sviluppare idee nuove vincenti. Il secondo,
quello di cercare di non ripetere i progetti che sono già stati finanziati.
D.
– In che modo c’entrano i cittadini?
R. – I cittadini in tutto questo sistema
sono beneficiari secondari, nel senso che EuropaBook non si rivolge alle persone:
EuropaBook si rivolge alle organizzazioni europee che in un momento di crisi come
questo vogliono partecipare ai progetti europei. Questi sono gli unici finanziamenti
che ancora rimangono e che per quanto concerne il nostro Paese vengono utilizzati
ancora con una efficienza scarsa. Quando dico efficienza scarsa voglio dire che il
nostro Paese è quello che presenta il numero più alto di proposte, ma è anche quello
che ha il minor numero di proposte finanziate.
D. – Parliamo di fondi. Quali
sono le priorità in questo momento di crisi per l’Unione Europea?
R. – Diciamo
che le “policy” dell’Unione Europea in questo momento si articolano su vari livelli.
Sicuramente abbiamo tutto quello che è relativo al comparto “ricerca e sviluppo”,
che viene finanziato tramite il settimo programma quadro. Passiamo poi a tutta quella
che è la cooperazione territoriale, nel senso che è legata alle attività che mettono
insieme regioni, per poi passare a tutto quello che è il settore relazioni esterne.
Con il nuovo bilancio, dunque, che è in discussione, l’enfasi è sempre di più sulla
crescita e sulla competitività, rispetto invece a quelle che erano delle vecchie locazioni
che riguardavano tematiche tipo la politica agricola comune.
D. – Possiamo
dire, comunque, che nonostante tutti i tagli delle finanziarie a livello nazionale,
le istituzioni europee mantengono le promesse, i progetti per questi anni in tema
di fondi?
R. – Assolutamente sì, nel senso che da quello che io ho visto non
ci sono stati programmi che sono stati cancellati. Quello che succede, però, è che
c’è una competitività sempre crescente. Ci sono maggiori organizzazioni che si rivolgono
sempre di più ai bandi europei e che si scontrano quindi con quelle che sono organizzazioni
di altri Paesi, che sono estremamente più agguerrite rispetto alle nostre. E allora
dato che la Commissione Europea finanzia progetti da circa 15 anni, l’idea di EuropaBook
è quella di mettere a sistema, di mettere a regia, tutti i vari partner che hanno
incominciato a partecipare e a rispondere ai bandi. (ap)