2012-04-11 15:37:23

"Testimoni di Cristo, in ascolto": le diocesi del Triveneto da venerdì in convegno ad Aquileia


Che cosa lo Spirito dice e chiede oggi alle Chiese di queste terre? E’ la domanda cruciale cui cercherà di dare risposta il secondo Convegno delle diocesi del Triveneto in programma, da venerdì a domenica prossimi, a Grado e ad Aquileia, centro d’irradiazione della cristianità nel Nordest. L'incontro vuol approfondire la collaborazione tra le 15 diocesi del Trentino Alto Adige, del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, nell'intento comune di ravvivare la fede e l’impegno per la nuova evangelizzazione nel contesto di profondi cambiamenti socio-economici, culturali e religiosi. Il cammino in preparazione al Convegno "Aquileia 2" era iniziato il 7 novembre 2010 e ha vissuto un momento di particolare intensità con la visita di Benedetto XVI ad Aquileia e a Venezia, lo scorso maggio. In quell’occasione, il Papa aveva indicato il “mandato”: leggere le trasformazioni in atto con “gli occhi della fede” per “testimoniare l’amore di Dio all’uomo”. A Gorizia si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell'evento. Il servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3

Ascolto dello Spirito e fedeltà alla storia, le due motivazioni di fondo del secondo Convegno ecclesiale del Nordest, a 22 anni dal primo, tenuto sempre ad Aquileia. 580 i delegati delle 15 diocesi che con i loro vescovi daranno vita ai lavori che, nel pomeriggio di domenica, si concluderanno con la messa celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. “Testimoni di Cristo, in ascolto”, il titolo dell'evento. Sentiamo Mauro Ungaro, dell'Ufficio stampa e direttore del settimanale diocesano di Gorizia “Voce isontina”:

“E’ un convegno che ha caratteristiche molto importanti: questo essere assieme, questo confrontarci, sempre alla luce della Parola. Io credo che il frutto più importante sarà proprio quello di continuare a camminare, ciascuna Chiesa con le sue particolarità, sapendo però di camminare nello stesso cammino”.

Ma di quali cambiamenti avvenuti nel Nordest, in questi ultimi 20 anni, tener conto per guardare al futuro? Don Renato Marangoni, segretario generale del Convegno:

“Sono stati presi in considerazione alcuni indicatori come l’immigrazione - che da noi è diventata proprio una condizione strutturale - il fattore famiglia, che in questi anni è cambiato, il volto della religiosità che è cambiato tantissimo. Sempre più il credere, nel nostro contesto, è un credere con tante domande: emerge un disagio di fronte aduna Chiesa che, a volte, è percepita come lontana dal vissuto della gente. Ma contemporaneamente, la realtà della parrocchia è molto apprezzata ed emerge una domanda molto più profonda di spiritualità”.

Tre le piste generali di riflessione, la nuova evangelizzazione, in dialogo con la cultura del tempo e impegnati per il bene comune. Ancora Mauro Ungaro:

“Mi rifaccio alle parole che Papa Benedetto XVI pronunciò nella Basilica di Aquileia nel maggio scorso, quando sottolineò come il punto nodale di 'Aquileia 2' sarebbe stato l’interrogarsi delle Chiese su come annunciare Cristo e diede quasi la 'ricetta', affermando che la missione prioritaria che il Signore affida alle nostre chiese è quella di testimoniare l’amore di Dio per l’uomo, partendo proprio dalle fasce più deboli: pensiamo ai poveri, agli anziani, ai malati, ai disabili”.







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