Primarie Usa. Si ritira Santorum, via libera a Mitt Romney
Nella corsa alla candidatura repubblicana per la Casa Bianca lascia Rick Santorum.
L'ex senatore della Pennsylvania ha deciso di ritirarsi, visto l’aggravarsi delle
condizioni di salute della figlia di 3 anni, colpita da una malattia genetica. Una
decisione che sembra spianare la strada alla nomination repubblicana di Mitt Romney.
“Continuerò a impegnarmi per battere Obama” – ha detto Santorum, che tuttavia non
ha dato indicazioni di voto ai suoi elettori. Ma che cosa cambia nel panorama politico
americano di parte repubblicana con l’uscita di scena di Santorum? Giancarlo La
Vella lo ha chiesto a Nico Perrone, docente di Storia Americana all’Università
di Bari:
R. – Secondo
me, cambia molto, in una situazione difficile da risolvere, così al di fuori della
programmazione, perché la politica ha una sua programmazione che non si fa giorno
per giorno. Mi sembra che in ultima analisi sia un regalo per Obama: questo rafforza
la sua candidatura, che non era così forte.
D. – Santorum non ha dato indicazioni
di voto ai propri elettori. Questo vuol dire che Romney non ha ancora partita vinta?
R.
– Secondo me, partita vinta non ce l’ha ancora nessuno, perché la mutabilità della
politica, ovunque, è incredibile, ma in America lo è ancora di più. Ho l’impressione,
però, che da parte repubblicana ci sia un momento complessivo di difficoltà, non soltanto
sulla questione della candidatura. Quindi torniamo sempre al punto di prima: questo
rafforza Obama.
D. – E’ questo il momento per i repubblicani di fare chiarezza
sul proprio programma elettorale?
R. - I repubblicani non sono mai riusciti,
perché hanno delle divisioni interne, a fare chiarezza sul loro programma. Quindi,
non sono neanche mai riusciti ad impostare la campagna elettorale sulla base di una
prospettiva. In politica non si riesce però ad improvvisare. I repubblicani faranno
tutto quello che possono per rimettere in piedi una candidatura forte, ma nel frattempo,
chi si avvantaggia è ancora Obama, perché Obama qualunque cosa faccia difficilmente
può essere scavalcato a sinistra. Scavalcare Obama, sul terreno ideologico, dunque,
in teoria è possibile, ma nella sostanza delle cose mi sembra che non sia un’ipotesi
da considerare. (ap)