Per l'Fmi la longevità rischia di far saltare il Welfare
L’allungamento della vita potrebbe avere ripercussioni enormi sul sistema finanziario
mondiale. A dirlo è il Fondo monetario internazionale che nel Global Financial Report
lancia “l’allarme longevità” e chiede ai governi di intervenire subito con l’innalzamento
dell’età pensionabile, maggiori contributi e una riduzione dei benefici da erogare.
Il servizio di Cecilia Seppia:
Se
fino ad oggi si è parlato di longevità come un risultato importante delle migliori
condizioni di vita e dei progressi in campo medico, ora per il Fondo monetario internazionale
il vivere più a lungo diventerebbe un fattore di rischio per l’intera finanza mondiale.
Nel Global Financial Report si legge infatti che se la durata della vita media entro
il 2050 dovesse aumentare di 3 anni, il costo già vasto dell’invecchiamento crescerebbe
del 50% con conseguente innalzamento anche del rapporto debito/Pil. Per questo l’Istituzione
di Washington chiede di riformare i sistemi previdenziali, allungando l’età pensionabile,
aumentando i contributi e riducendo gli assegni da pagare. Nel documento anche i dati
sulla ricchezza finanziaria degli Stati in relazione al Pil nominale: bene l’Italia
con il 234 per cento. Meglio Usa, Giappone, Gran Bretagna e Canada. Ma la crisi continua
a far paura, e il Fondo ribadisce ancora: "ormai non esistono beni considerati davvero
al sicuro, i governi devono puntare sul debito sostenibile". Intanto dal presidente
della Repubblica italiana Napolitano arriva un altro pressante invito: quello di creare
ricchezza e crescita incentivando l’occupazione giovanile.