Oceano Indiano: forte sisma al largo di Sumatra, rientra l'allarme tsunami
E' stato revocato da Indonesia, India e Sri Lanka l'allarme tsunami diramato dopo
le tre violentissime scosse di terremoto registrate oggi nella zona di Aceh, al largo
della costa occidentale dell'isola di Sumatra, in Indonesia, devastata otto anni fa
dallo tsunami. L’allerta tsunami era stata lanciata in 28 Paesi. Il servizio di Benedetta
Capelli:
La grande paura dura fortunamente poche ore. Dopo le potenti scosse
registrate nelle ore precedenti nell'Oceano Indiano, al largo dell'Isola di Sumatra,
prima il "Pacific tsunami warning center" del Noaa (National weather service) statunitense
ha cancellato l'allarme affermando che "la minaccia è diminuita o terminata per la
maggioranza delle aree interessate". Poi, in rapida successione, l'allerta è stata
revocata anche nello Sri Lanka e alle Maldive, mentre in India è stata dapprima ridotta
e poi definitivamente annullato. "Il pericolo è passato", hanno comunicato a livello
nazionale dalle autorità di New Delhi. In precedenza, panico e paura si erano diffusi
in diversi Paesi dell’Oceano Indiano, dapprima per una scossa di magnitudo 8.7 nelle
acque a 434 km a sudovest di Banda Aceh, poi per una seconda di magnitudo 6.5 avvertita
poco dopo, infine per una terza scossa di intensità pari a 8.2. Immediato è scattato
l’allarme tsunami in 28 Paesi e immediato anche il ricordo di quanto accaduto il 26
dicembre del 2004. Allora, il terremoto e il conseguente tsunami provocarono la morte
di 230 mila persone. Sembra che l’estensione del sisma di oggi sia stato di 4 volte
inferiore: allora fu generato dalla rottura di una faglia, mentre oggi ha interessato
un’area di 300 km.
Il mare è arretrato di circa 10 metri all'isola indonesiana
di Simeulue, vicino l'epicentro del terremoto segnalato ad Aceh e questo è stato uno
dei segnali che ha fatto temere il peggio per un possibile maremoto. Per precauzione,
in Thailandia le autorità hanno chiesto alle popolazioni di abbandonare le coste del
mare delle Andamane per ripararsi ''in alto'', provvedendo anche alla chiusura dell'aeroporto
di Phuket. Momenti di panico si sono avuti anche in India, in particolare a Kolkata
e Chennai dove la gente è scesa in strada. L’allarme tsunami era stato esteso anche
agli Stati dell'Orissa e del Kerala, dopo l'allarme rosso già lanciato per le isole
Andamane e Nicobar. In Sri Lanka, è saltata elettricità su tutta la costa, mentre
i treni sono si sono bloccati per evitare possibili incendi o incidenti ferroviari.
Anche in questo Paese la genete è stata sollecitata a rifugiarsi nelle zone più interne.
Molte le persone che nella capitale Colombo si sono riversate in strada dopo aver
avvertito la scossa.