La Siria non applica la tregua. Protesta internazionale
“La Siria non ha rispettato gli impegni presi”. Unanime ieri la condanna internazionale
contro Damasco, nel giorno in cui sarebbe dovuta iniziare la tregua prevista dal piano
di pace di Kofi Annan, mediatore per l’Onu e per la Lega Araba. Anche ieri giornata
di violenze con oltre 50 vittime. Il servizio di Giancarlo La Vella:
Nella giornata
che avrebbe dovuta far intravedere i primi spiragli di pace, lo scenario in Siria
è stato il solito. Bombardamenti, vittime civili, soprattutto nelle province di Homs
e Hama laddove, per il governo di Damasco, principalmente opera l’opposizione al presidente
Assad. In aumento anche i profughi, in fuga dalle violenze, bombardati ieri anche
loro addirittura in territorio turco. Forte la protesta di Ankara, accusata dalla
Siria di appoggiarla ribellione. La generale protesta internazionale è stata accolta
dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che ieri ha sollecitato nuovamente il presidente
Assad a rispettare l'ultimatum e ad interrompere qualsiasi ostilità entro le ore sei
di domani. Di fatto il piano di Kofi Annan è a tutt’oggi l’unica opzione per la soluzione
della crisi siriana. Sentiamo Giorgio Bernardelli esperto di Medio Oriente:
“Il problema è dare più efficacia al tentativo di mediazione internazionale, altrimenti
non vi potrà essere alcuna speranza di risolvere questa crisi”.