2012-04-11 10:46:03

Celebrati in San Pietro i funerali del cardinale Daoud, "artefice di unità"


“Testimone di unità dei cristiani”. Così martedì scorso, nel corso delle esequie in San Pietro, il cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, ha ricordato il cardinale Ignace Moussa I Daoud, patriarca emerito di Antiochia dei Siri e già prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. Il porporato si era spento sabato scorso a Roma all’età di 89 anni. Benedetta Capelli:RealAudioMP3

“Una vita tutta spesa a servizio della Chiesa”. In poche parole il cardinale Sodano ha tratteggiato la figura del Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, cardinale Daoud. Un commosso ricordo al quale – ha detto il porporato nella sua omelia – si è anche unito il Papa da Castel Gandolfo. “Testimone di unità” è l’altra definizione usata dal cardinale Sodano per ricordare il cardinale Daoud che si spese con grande impegno alla guida della Congregazione per le Chiese Orientali e prima ancora come capo della Chiesa Patriarcale di Antiochia. Proprio come Patriarca, il cardinale Daoud assunse il nome tradizionale di Ignazio, “grande cultore dell’unità della Chiesa” e primo vescovo di Antiochia dopo l’Apostolo Pietro. “Antiochia era allora – ha detto il decano – una grande città della Siria, lì i discepoli di Cristo avevano iniziato a dirsi cristiani”. Da lì partì poi il grande slancio missionario della Chiesa dove tutti erano uniti “in un’anima sola ed un cuor solo”. Per quell’unità – ha ricordato il cardinale Sodano – nacque il Patriarcato di Antiochia dei Siri. L’amore verso Antiochia ha portato il cardinale Daoud a scegliere come luogo di sepoltura Beirut accanto ai suoi predecessori del Patriarcato Siro. “Noi a Roma – ha concluso il decano – lo ricorderemo sempre come artefice di unità impegnandoci poi a lavorare tutti per il bene della Santa Chiesa, riunita intorno al Successore di Pietro, così come Cristo la volle”.

Ultimo aggiornamento: 12/04/2012







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