2012-04-10 14:01:30

Malawi: i vescovi incontrano la neopresidente Joyce Banda


“La conoscono in tutti i villaggi: è una donna dei poveri, può fare cose importanti”. Mons. Thomas Msusa, vice-presidente della Conferenza episcopale del Malawi, parla con l'agenzia Misna mentre è in viaggio per Lilongwe. Oggi incontra la prima donna presidente dell’Africa australe, nel suo caso anche un’amica di vecchia data. Il colloquio di questa sera tra Joyce Banda e i vescovi ha un significato speciale. Sabato la Conferenza episcopale aveva rivolto il suo messaggio di condoglianze per la scomparsa di Bingu wa Mutharika proprio alla “vice-presidente in carica”. Era stato una sorta di “endorsement” per fugare gli ultimi dubbi dopo giorni difficili e incerti, segnati anche dal timore di colpi di mano di chi non voleva lasciare il potere. Un modo per dire che la Costituzione andava rispettata e che le scelte politiche di Banda, entrata nel 2009 in rotta di collisione con il partito di governo, non dovevano contare nulla. L’incontro tra il nuovo capo dello Stato e i vescovi si spiega anche così. Con la gioia per una transizione pacifica del potere, nel rispetto della Costituzione e dell’Umunthu, il complesso dei valori tradizionali di un paese storicamente disposto alla pace. “La strada è lunga – dice padre Piergiorgio Gamba, missionario animatore dell’emittente ‘Luntha Tv’ – ma non ci poteva essere niente di meglio che questa transizione pacifica che una volta di più dice dello spirito di riconciliazione caratteristico del Malawi e della sua gente”. Ne è convinto anche mons. Msusa, alla guida della diocesi di Zomba, quella dove Banda nacque 62 anni fa e ha lasciato i segni più importanti del suo impegno in aiuto degli orfani e dei bambini in difficoltà. “Il nuovo presidente – sottolinea il vescovo – ha il compito di affrontare subito i problemi della povera gente: per farlo bene dovrà saper ascoltare anche chi la pensa diversamente, in uno spirito di dialogo e vera riconciliazione”. Nelle parole di mons. Msusa sembra di sentire l’eco delle grida di allarme lanciate più volte dalla Chiesa cattolica a partire dall’ottobre 2010. Preoccupavano le scelte economiche e le restrizioni degli spazi di libertà caratteristiche dell’ultima fase del governo di Mutharika. Il carovita, la benzina introvabile, i cattivi raccolti rendevano la crisi sempre più grave. Per la morte del suo predecessore, il primo cattolico a guidare il Malawi, Banda ha proclamato dieci giorni di lutto nazionale. Il tempo necessario per organizzare i funerali ma anche per pensare agli errori del passato e alle opportunità del futuro. Il presidente dovrà formare un nuovo governo e ricomporre le fratture con l’Inghilterra e gli altri donatori stranieri, una crisi che si è mangiata il 40% del bilancio dello Stato. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.