2012-04-10 08:24:26

Corea del Sud: domani elezioni politiche


Domani elezioni legislative in Corea del Sud, per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale. Si tratta di un voto di particolare importanza in vista dell’elezione del nuovo presidente a dicembre prossimo. Il tutto mentre il mondo fa i conti con la nuova leadership della Corea del Nord di Kim Jong-un succeduto 4 mesi fa al padre. Pyongyang proprio in questi giorni ha intimato a Seoul di non interferire con i propri piani strategici, in particolare nella presentazione e lancio di satelliti sospettati di coprire la sperimentazione di missili. Oggi dopo che la Russia ha definito la preparazione del lancio una provocazione alle posizioni dell'Onu, la Cina chiede di evitare tensioni nell'area. Ma per capire quanto i rapporti con il Nord abbiano pesato nella campagna elettorale in Corea del Sud, Fausta Speranza ha intervistato Geri Morellini, giornalista, autore del volume Dossier Corea:RealAudioMP3

R. – I rapporti con la Corea del Nord certamente sono stati argomento fondamentale, probabilmente determinante, in campagna elettorale per decidere gli esiti delle elezioni legislative e lo saranno per quelle presidenziali. Sono state un elemento decisivo per l’elezione dell’attuale presidente del Grand National Party, che è il partito di centrodestra, il presidente Lee Myung-bak, il quale è stato eletto anche perché ha forzato più i toni e la mano con la Corea del Nord, dopo dieci anni di cosiddetta “sunshine policy”, la politica riconciliatoria attuata negli anni precedenti dalla Corea del Sud verso il Nord e che non ha portato nessun risultato. Di nuovo, adesso, si sono riaperte possibilità di dialogo, anche se molto timido, e sono ripresi i colloqui a sei con gli Stati Uniti, il Giappone, le due Coree, la Russia e la Cina, e soprattutto la cosa più importante è che pochi giorni fa, alla fine di marzo, è stato ripreso il programma di aiuti alimentari da parte degli Stati Uniti verso la Corea del Nord, programma alimentare che era stato sospeso nel 2009. Questo, chiaramente, in cambio di una moratoria sia sul nucleare, e quindi sugli esperimenti nucleari, sull’arricchimento dell’uranio, nonché dello sviluppo dei missili balistici da parte della Corea del Nord.

D. – In questo momento in cui è crisi globale, in Corea del Sud di economia si parla?

R. – Di economia si parla, eccome! L’obiettivo principale del presidente era di portare la Corea del Sud a diventare il settimo Paese più industrializzato del mondo e a dargli il 7 per cento di crescita annuale. Non ci è riuscito e questo mette in dubbio la sua rielezione. Anche la diffusione della corruzione che c’è stata negli ultimi tempi rende sia il partito al governo sia il principale di opposizione piuttosto deboli.

D. – La Corea del Sud è stata il simbolo, con le tecnologie più avanzate, l’high tech, dello sviluppo di questi anni. A questo punto, come tira le somme?

R. – L’economia adesso è tutta concentrata sul mercato asiatico, così come la politica. Certamente, ha un livello di eccellenza; anche la crisi del Giappone in qualche modo sta favorendo il progresso dell’economia sudcoreana, che da questo presidente è stata tutta incentrata sulla grande industria: infatti, lui era l’amministratore delegato della Hyundai e ha favorito tutta la grande industria sia tecnologica sia delle automobili. Proprio questo, però, ha fatto sì che fosse tacciato di essere un lobbista, più attento agli interessi corporativi della grande industria che non allo sviluppo reale dell’economia nazionale e quindi anche della piccola industria.

D. – Comunque, in ogni caso, la piccola Corea del Sud tiene testa alla grandissima Cina in Asia, sul piano economico?

R. – Tiene testa! E’ ancora dietro sia alla Cina sia al Giappone per quanto riguarda il reddito pro capite e il pil, naturalmente per le dimensioni del Paese. Però, è probabile un sorpasso sul Giappone entro pochi anni. Devo dire che la capacità dei coreani di lavorare e di investire nelle tecnologie e nella ricerca è straordinaria, per cui certamente sarà un protagonista centrale dell’economia del prossimi anni. (gf)







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