Siria. Il cessate-il-fuoco non ferma le violenze a Idlib
Nonostante la definizione del piano dell’Onu, la cui negoziazione è stata condotta
da Kofi Annan, le violenze in Siria continuano a essere all'ordine del giorno. Il
governo del presidente Assad, che in un primo momento sembrava aver accettato di ritirare
le truppe dalle strade entro pochi giorni, oggi ha fatto sapere che non farà nulla
senza prima aver ottenuto “garanzie scritte da parte dell’opposizione”. Intanto, proseguono
le operazione nella provincia di Idlib, vicino al confine con la Turchia, afferma
l’Osservatorio siriano per i diritti umani: una novantina di carri armati ed elicotteri
hanno bombardato la piana di al Rouge, mentre combattimenti tra esercito e opposizione,
con l'utilizzo di razzi, si sono sviluppati ad al Bashiriya. Il Consiglio nazionale
siriano, dopo la giornata di ieri in cui sono morti 120 civili in tutto il Paese,
in particolare negli scontri verificatisi a Hama e Homs, è tornato a rivolgersi alle
Nazioni Unite affinché agiscano “con urgenza” e ha confermato la propria collaborazione
al piano Annan, il quale da Ginevra condanna fortemente l’escalation di violenza
in Siria definendola “inaccettabile”. Sempre nella giornata di ieri, infine, a Damasco
si è svolta una manifestazione pro Assad in occasione del 65.mo anniversario del partito
Baath. (R.B.)