2012-04-08 15:03:53

Gerusalemme. Solenne celebrazione della Messa di Pasqua al Santo Sepolcro


In sintonia con gli auspici di pace e di riconciliazione espressi da Beendetto XVI per il Medio Oriente, la comunità cattolica di Terra Santa ha celebrato solennemente ieri la Messa di Pasqua, presiduta dal patriarca latino di Gerusalemme, mons. Fouad Twal, nella Basilica del Santo Sepolcro. La cronaca dalla Città Santa di Stefania Sboarina:RealAudioMP3

Attorno all’antica edicola che custodisce da secoli il luogo della Resurrezione, un’assemblea multilingue ha celebrato stamattina la gioia della Pasqua. Religiosi e laici che vivono in Terra Santa, cristiani locali ma anche pellegrini giunti dai luoghi più diversi, hanno partecipato alla solenne liturgia, alla quale ha preso parte anche il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Tutti riuniti proprio attorno alla tomba vuota, l’"anastasis", come la chiamano i greci, o la "kanisat al Kiama", la Chiesa della Resurrezione, come la chiamano i fedeli arabi, che da oggi e per tutto il periodo pasquale per salutarsi si diranno sempre “Cristo è risorto, è veramente risorto!" A tutti auguro una Buona Pasqua, pur nella consapevolezza che gli eventi in Medio Oriente minacciano la nostra regione, i nostri popoli, noi cristiani, gettando un’ombra sulla nostra gioia”, esordisce il patriarca Twal nella sua omelia. “Ma oggi – prosegue – noi siamo testimoni della risurrezione e non abbiamo motivo di temere o di dubitare: la tomba è vuota, il Crocifisso è risorto e vivo. E tutte le difficoltà e le disgrazie che ci hanno colpito, e che ci colpiranno ancora, non faranno vacillare la nostra fede, ma aumenteranno la nostra perseveranza, il nostro senso di appartenenza a Gerusalemme e alla nostra Chiesa”. Il pastore della Chiesa Latina esorta ad armarsi di fede e coraggio. Ne hanno bisogno dice soprattutto “i fedeli dei nostri paesi che hanno paura. Paura di fronte alle agitazioni e ai disordini in corso nelle nostre regioni; paura di fronte ad un futuro incerto o addirittura oscuro”. E poi lancia un monito a politici e comunità internazionale, perché – afferma – si preoccupano poco della nostra libertà e della nostra sorte”. Il pensiero di mons. Twal va poi ai martiri cristiani di ieri e di oggi e alla “gioventù dei Paesi arabi che cerca giustizia, libertà e dignità”.

La Messa pontificale al S. Sepolcro è un tripudio di gioia, ma anche un grande coro ecumenico: canti e note dell’organo della celebrazione cattolica si sono spesso intrecciati con i cori e le voci delle altre comunità cristiane ortodosse (greca, armena e copta), che nella basilica cuore della cristianità condividono spazi e tempi, e che oggi celebrano la loro domenica delle Palme. Il culmine della celebrazione è la processione che conclude la Messa solenne, attorno alla rotonda, portando l’Evangeliario e proclamando, in quattro punti diversi, i Vangeli della Resurrezione a indicare che la notizia, che da qui si è propagata, deve continuare ad essere annunciata in tutto il mondo, fino a confini della terra. Al mattino presto, dopo una sosta al Calvario, aveva partecipato alla Santa Messa di Pasqua proprio dentro la tomba, il premier italiano, Mario Monti, in questi giorni in visita in alcuni Paesi del Medio Oriente. Una Messa celebrata in forma privata dal Custode di Terra Santa. E proprio a Padre Pierbattista Pizzaballa abbiamo chiesto per tutti uno speciale augurio in questo giorno di Pasqua dalla Basilica della Resurrezione. “Auguriamoci di essere – ci ha detto – come i discepoli che arrivano al Sepolcro senza aver compreso nulla (pur avendo letto le scritture), di entrare dentro e di vedere solo dei segni ... e da lì capire, credere e piegare le ginocchia.”







All the contents on this site are copyrighted ©.