2012-04-07 15:36:25

L’Aquila: a tre anni dal sisma difficile l’assistenza sanitaria. In aumento iniziative di microcredito


Dopo tre anni dal terremoto che colpì L’Aquila e molti paesi circostanti, circa la metà della popolazione del capoluogo abruzzese non è riuscita a tornare nella propria casa e vive ancora nelle 19 "new town" o nelle case prefabbricate di legno. Una situazione che rende difficile il lavoro dei medici di famiglia dell’Aquila, “che fondano il loro servizio sulla prossimità territoriale tra pazienti e studi medici”. La denuncia arriva da Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che sottolinea come “la collocazione sparsa degli ammalati, rende difficile per i medici di famiglia raggiungere gli ambulatori e fare le visite domiciliari. A questo si aggiunge la difficoltà nel trovare locali per aprire nuovi studi medici”. Inoltre, secondo i dati forniti da Massimo Casacchia, psichiatra docente dell'Università dell'Aquila, la sindrome da stress post-traumatico ha fatto crescere del 70% i casi di depressione grave, mentre i disturbi lievi sono cresciuti almeno dell’80%, e sono stati spesso fatali per gli anziani. Critica anche la situazione delle farmacie: delle sette colpite dal sisma, solo una è rientrata nei suoi locali d’origine. Delle altre, una si è insediata all’interno di un centro commerciale, un’altra in una struttura in legno, mentre le restanti quattro operano invece ancora nei container. Sembra invece migliore la situazione per quanto riguarda la concessione di prestiti finanziari. L’iniziativa “Microcredito per l’Abruzzo” ha raccolto finora quasi quattro milioni di crediti in 191 finanziamenti, suddivisi fra imprese (114), cooperative (9) e famiglie (68) per un ammontare medio che si attesta rispettivamente intorno a 27 mila, 38 mila e 5.600 euro. Il progetto coordinato da Etimos Foundation, in partnership con il consorzio Etimos, l’Associazione bancaria italiana, la federazione delle Bcc di Abruzzo e Molise, l’Associazione Qualità e Servizi e la Caritas diocesana dell'Aquila conta su un fondo patrimoniale di 4 milioni e 530 mila euro, che ha la sua origine nel più ampio flusso di donazioni degli italiani post terremoto, canalizzate attraverso il Dipartimento di Protezione civile. Si tratta di “un intervento dal forte impatto sociale, perché ha permesso l’accesso al credito a soggetti che altrimenti ne sarebbero stati esclusi in quanto incapaci di offrire le garanzie patrimoniali o personali normalmente richieste dalle banche”, si legge in un comunicato. “I risultati ottenuti in Abruzzo sono particolarmente significativi: il progetto dà un segnale di controtendenza rispetto alla crisi del credito che in questi mesi colpisce famiglie e microimprese, e lo fa coinvolgendo le banche stesse nell’utilizzo di uno strumento come il microcredito, fino a oggi diffuso in misura limitata e frammentaria nel nostro paese”, ha spiegato Marco Santori, presidente di Etimos Foundation. Fra i beneficiari, famiglie in difficoltà, artigiani e commercianti che avevano visto la propria attività distrutta dal terremoto, persone che, perso il lavoro, si sono inventate una nuova opportunità microimprenditoriale e, fra queste ultime, un numero rilevante di giovani. (M.R.)







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