Coree: per Pasqua, Nord e Sud unite nella preghiera e nella riconciliazione
Per Pasqua "il popolo coreano, sia del Sud che del Nord, prega unito il Signore affinché
si possa finalmente arrivare alla riunificazione. Mentre gli anni passano, questo
desiderio condiviso continua a riempire i nostri cuori". È il testo della preghiera
che hanno pronunciato insieme ieri i fedeli dei due Paesi, che si sono incontrati
nella zona intercoreana di Kaesong per un confronto religioso. Il regime comunista
di Pyongyang - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha acconsentito all'incontro perché
spera di far riaprire i canali umanitari che si sono chiusi con la provocazione nucleare
del 2008. Il testo della preghiera, che sarà pronunciata anche il giorno di Pasqua,
è stato reso noto dal Consiglio nazionale delle chiese coreane. Nel corso dell'incontro,
le due delegazioni hanno espresso la volontà di "rimpiazzare l'odio con l'amore, la
sfiducia con la fiducia oltre l'ideologia politica ed essere uniti e riconciliati
come una sola nazione". Prima della Guerra di Corea e la successiva divisione della
penisola, Pyongyang era nota come "la Gerusalemme d'Asia". Nella sola capitale del
Nord vivevano nei primi anni Venti oltre 200mila cristiani protestanti, con 410 pastori
e 500 missionari. La comunità cattolica era fiorente e rappresentava il 30 % della
popolazione totale. Con la presa di potere da parte di Kim Il-sung si è scatenata
una repressione feroce contro la fede che ha di fatto distrutto la religione nel Paese.
(R.P.)