Siria. Gregorios III: i cristiani contribuiscano alla resurrezione del loro Paese
Contiene un forte invito “alla speranza, alla fede e alla carità”, davanti ai fatti
dolorosi e sanguinosi che colpiscono alcune regioni del mondo arabo, Siria in testa,
la lettera di Pasqua di Gregorios III Laham, patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente,
di Alessandria e Gerusalemme. Il testo, diffuso dal Patriarcato e ripreso dall'agenzia
Sir, richiama il significato della Resurrezione che “dona forza nel momento del dolore
e della debolezza”.” L’amore di Gesù, più forte della morte - scrive il Patriarca
- ci anima. Il suo amore trova espressione nella solidarietà e nella comunione, specie
nel tempo della prova”. Per il Patriarca le crisi del mondo arabo sono come “un terremoto”
sentito in modo particolare dai cristiani “esposti alla debolezza, alla fragilità
e alla vulnerabilità. Ed è proprio in questa situazione che, come cristiani, siamo
chiamati a ritrovare il nostro posto, la nostra vocazione e discernere il piano di
Dio”. Gregorios III esorta i cristiani ad “essere solidali con il nostro mondo arabo,
dove abbiamo radici. È tempo che i cristiani riscoprano l’amore di Dio e si ricordino
che sono i figli della Resurrezione. Ciò implica - si legge nel testo - la solidarietà
con le realtà e i problemi dei loro Paesi, dei loro concittadini, contribuendo alla
resurrezione della loro società dal momento che sono chiamati ad esserne sale e lievito”.
“Apparteniamo ad un piccolo gregge che è parte di uno più grande. La protezione del
piccolo è per il bene di quello più grande, così che tutti abbiano la vita. Questo
è il senso della Resurrezione. In questo tempo preghiamo per coloro che soffrono soprattutto
in Palestina, in Iraq, in Egitto e in Siria”. (R.P.)