2012-04-04 08:01:27

Mali. Prime sanzioni contro i golpisti. In 200mila in fuga dalle violenze


Cresce la preoccupazione internazionale per il deteriorarsi della crisi politica e militare in Mali. La situazione nel paese africano è stata ieri al centro di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, durante la quale è stata prospettata la possibilità di un intervento militare da parte dei contingenti dell’Ecowas – la Comunità degli Stati dell’Africa Occidentale. Intanto, Unione africana e Stati Uniti hanno varato i primi pacchetti di sanzioni contro i leader della giunta militare. Il servizio di Giulio Albanese RealAudioMP3

Nel frattempo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha espresso forte preoccupazione per il deteriorarsi delle condizioni politiche e della sicurezza nel Paese, con migliaia di persone che continuano a fuggire a causa dei combattimenti tra le forze governative e i ribelli tuareg nel nord. Ad essere coinvolti nell’emergenza sono anche 140 bambini assistiti da SOS Villaggi dei bambini Onlus, che dal 1987 si occupa dei disagi dell’infanzia in questo paese africano. Stefano Leszczynski ha intervistato la responsabile delle comunicazioni, Elena Cranchi. RealAudioMP3
R. – Purtroppo, come spesso accade in queste emergenze, le informazioni che ci arrivano sono innanzitutto poche e inoltre provengono direttamente dal villaggio. Le ultime informazioni a nostra disposizione risalgono a qualche giorno fa e riguardano proprio l’evacuazione. Abbiamo tre villaggi Sos in Mali, e sono situati nella parte meridionale del Paese. Gli scontri di cui siamo a conoscenza riguardano una parte settentrionale, dove i tuareg stanno effettivamente cercando di ottenere l’indipendenza del Mali, anche se poi le ultime notizie parlano di gruppi islamici che sarebbero dietro all’iniziativa dei tuareg. Uno di questi villaggi, quello di Sokura Mopti, si trova proprio in una zona strategica, perché è situato sul fiume Niger e si trova accanto alla capitale. E’ una zona che, quindi, è stata fatta evacuare per problemi di sicurezza.

D. – Per il momento, sono riusciti a tamponare le emergenze?
R. – Per noi, l’importante è aver messo al sicuro i bambini. Vedremo poi quali saranno le sorti di questo villaggio: se riuscirà ad aprire nuovamente e ad accogliere questi bambini o se questi dovranno essere divisi. La sola cosa che mi sento di dire è che quando accadono queste cose, bisogna pensare che i bambini che vengono accolti nei nostri villaggi "Sos" ritrovano comunque una certa stabilità. I primi a essere colpiti, lo ricordo, sono sempre i bambini, perché i traumi che hanno subito si vanno poi ad aggiungere ad altri traumi. (vv)







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