Colombia: il commento dei vescovi sulla liberazione degli ostaggi delle Farc
Soddisfazione internazionale è stata espressa dopo il rilascio di dieci ostaggi da
parte delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. L’auspicio generale
è che a questo gesto faccia seguito la liberazione di tutti le persone nella mani
dei gruppi guerriglieri. Sulla vicenda sono intervenuti anche i vescovi delle regione
colombiana dell’“Eje Cafetero”. Il servizio di Giancarlo La Vella:
L’Unione Europea,
gli Stati Uniti e l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) hanno espresso soddisfazione
per la notizia del rilascio da parte delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della
Colombia, degli ultimi dieci ostaggi, appartenenti alla forza pubblica, nelle loro
mani e chiedono la liberazione incondizionata di tutti gli altri prigionieri civili,
che ancora si trovano in mano all’organizzazione. Il presidente colombiano Santos
giudica importante, anche se insufficiente per il dialogo il gesto delle Farc. Intanto,
sulla vicenda hanno detto la loro i vescovi della zona colombiana del “eje Cafetero”,
così chiamata per la particolare produzione di caffè. I presuli ritengono che la decisione
di un possibile dialogo del governo con i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie
della Colombia dovrebbe essere presa con serenità e moderazione, e non essere il risultato
dell’euforia per la liberazione degli ostaggi. Questo episodio, dicono i vescovi in
un comunicato, va considerato certamente un evento importante, ma esso era una risposta
ovvia a una forte richiesta nazionale ed internazionale. In particolare l’arcivescovo
di Manizales, mons. Gonzalo Restrepo, ha detto che la pace è allo stesso tempo un
diritto e un dovere, che non deve essere imposto come una condizione nelle richieste
gestite esclusivamente dallo Stato o dai gruppi armati illegali, come le stesse Farc.