Colombia: i vescovi consigliano prudenza nel dialogo con la guerriglia
I vescovi della zona colombiana del "eje Cafetero" (Pereira, Armenia e Manizales),
così chiamata per la particolare produzione di caffè, ritengono che la decisione di
un possibile dialogo del governo con le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia),
dovrebbe essere presa con serenità e moderazione, e non essere il risultato dell’euforia
per la liberazione degli ostaggi, considerata un evento importante ma che, secondo
loro, era una risposta ovvia a una richiesta nazionale ed internazionale. L'arcivescovo
di Manizales, mons. Gonzalo Restrepo, ha detto che la pace è un diritto e un dovere,
che non deve essere imposto come una condizione nelle richieste gestite esclusivamente
dallo Stato o dai gruppi armati illegali, come le Farc. "La pace fa parte della condizione
umana ed è una questione da vivere ogni giorno nella vita quotidiana dei cittadini"
ha detto a radio Caracol. Secondo l'arcivescovo, la trattativa dovrebbe prevedere
degli aspetti importanti, come il perdono, la riconciliazione e la tolleranza, tre
fattori che devono considerare anche il dolore di un Paese colpito da sequestri, criminalità,
sfollamento della gente per la violenza ed esecuzioni extragiudiziarie, comprese le
azioni illegali delle forze della guerriglia o dalle Forze militari dello Stato. Altre
fonti locali contattate dall'agenzia Fides riferiscono l’opinione del vescovo emerito
della diocesi di Florencia ed ex segretario della Conferenza episcopale colombiana,
mons. Fabian Marulanda Lopez, che ha detto: nessuno può parlare di un dialogo o di
una trattativa "a caldo", bisogna attendere che le acque si calmino e si stabilizzi
la situazione, in modo di agire con prudenza e fare le cose senza eccessi, da entrambe
le parti, “tenendo conto delle realtà sociali e politiche del Paese, e delle azioni
della rivolta armata". Il vescovo ha aggiunto che questo tema sarà certamente affrontato
dai sacerdoti nelle omelie della Settimana Santa, ed ha insistito sul fatto che senza
la sincerità e la volontà delle parti non si arriverà ad una vera pace. (R.P.)