Cristiani e Ong all’Onu: stop ai gulag in Nord Corea
Le Nazioni Unite aiutino la Corea del Nord a chiudere per sempre il vasto sistema
di gulag esistente nel paese: è quanto chiedono, in una petizione presentata oggi
al Consiglio Onu per i Diritti umani, oltre 40 Organizzazioni non governative, alcune
di ispirazione cristiana, riunite nella “Coalizione internazionale per fermare i crimini
contro l'umanità in Corea del Nord”. Come riferito all'agenzia Fides dalla Ong “Christian
Solidarity Worldwide”, che fa parte della Coalizione, la Corea del Nord tiene prigioniere
nei “campi di rieducazione” oltre 200.000 persone, ritenute “dissidenti o oppositori”.
Fra loro anziani e bambini, e oltre 40mila cristiani, detenuti solo a causa della
loro fede. “La vita nei gulag nordcoreani è uno dei disastri più gravi dei diritti
umani nel mondo di oggi” spiega Jared Genser, della Coalizione. I prigionieri, bambini
compresi, sono sottoposti ad un lavoro massacrante, sette giorni su sette, per dodici
o più ore al giorno. Il 25% della popolazione carceraria muore ogni anno a causa delle
terribili condizioni di lavoro. Si stima che negli ultimi decenni più di 400.000 prigionieri
siano morti. Ha Tae-keung, attivista di “Open North Korea”, una delle Ong della Coalizione,
rimarca: “I detenuti muoiono di fame: hanno solo 20 chicchi di grano per ogni razione
di cibo. Malattie come la polmonite e la tubercolosi dilagano, ma non vi sono cure
mediche per i prigionieri. Sono costretti a lavorare ammalati e, se non sono più in
grado di lavorare, vengono inviati nei sanatori ad aspettare la morte. Sono frequenti
anche torture, stupri e uccisioni extragiudiziarie”. “Kim Jong-un deve fare una scelta”
ammonisce Kanae Doi, direttore di “Human Rights Watch” in Giappone: “Può lasciare
tutto così com’è, rendendosi così responsabile di crimini contro l'umanità, oppure
può chiudere i gulag e mettere fine a questo terribile capitolo della storia del suo
Paese”. La petizione presentata oggi chiede alle Nazioni Unite di svolgere un'indagine
e una relazione sul sistema dei gulag in Nord Corea, con la stessa procedura usata
per indagare sulla situazione dei detenuti a Guantanamo Bay, a Cuba. La Coalizione
invita l'Onu a prendere nota dei crimini contro l'umanità e ad avviare, in collaborazione
con il governo nordcoreano, un processo per fornire adeguati risarcimenti alle vittime
e alle loro famiglie. (R.P.)