2012-04-02 13:17:33

Benin: Forum sul fenomeno dei bambini definiti "stregoni"


Il 31 marzo si è concluso a Parakou, in Bénin, il primo Forum nazionale sul tema “les enfants dits sorciers”, cioè sui bambini che, per qualche handicap di nascita, sono ritenuti capaci di nuocere sia alla famiglia che al villaggio in cui sono nati, e per questo inesorabilmente e immediatamente soppressi. Il Forum, durato tre giorni, è stato organizzato dagli Ordini Francescani presenti nel Paese, in collaborazione con dieci Congregazioni che si ispirano allo spirito francescano, da anni impegnati non solo a sensibilizzare il Paese su un problema così grave, ma anche a correre da una capanna all’altra per salvare quanti più innocenti possibile. Al Forum hanno partecipato alte personalità dello Stato, come il prof. Albert Tevoedjre, mediatore della Repubblica, cioè la seconda autorità del governo; Madame Gisèle Zinkpé, delegata dal Ministro della Giustizia; Lafia Boko, sindaco di Péréré; il vice sindaco di Parakou; due rappresentanti dell’ambasciatore della Francia; Koto Yarou, re di Péréré; il capo delle terre di Parakou (figura di alto rilievo nella società beninese); i vescovi di N’Dalì e Parakou; Père Bio Sanou, il sacerdote che 40 anni fa ha fatto conoscere per primo l’esistenza di questa macabra tradizione; il frate cappuccino Frère Auguste Agounkpé e Soeur Madeleine, dell’Istituto delle Figlie di Padre Pio, che tre anni fa hanno denunciato il fatto all’Onu, e oltre un centinaio di persone interessate al problema. Unanime la condanna della tradizione presente nel Nord del Paese, e inattesa la proposta del prof. Tevoedjre di indire un Forum a nome del governo perché tutta la nazione sia mobilitata per rimuovere un fatto che disonora il Paese. Egli ha poi chiesto di parlare privatamente con il re e i sindaci, con i quali ha studiato un piano per un intervento immediato. “Non sarà facile - è stato detto - cancellare una tradizione che ha secoli alle spalle, ma il fatto di parlarne faciliterà il lavoro di quanti hanno a cuore la sorte di tanti neonati esposti a una morte brutale per “colpe” di cui non sono minimamente responsabili e che per questo vanno assolutamente difesi ”. (A cura di Padre Egidio Picucci)







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