Monti e Passera: massima determinazione contro l'evasione fiscale
Per la lotta all’evasione fiscale, gli strumenti legislativi messi in campo in Italia
sono più che sufficienti”. Il premier Monti, da Pechino, esclude nuovi provvedimenti
in materia, mentre il ministro per lo Sviluppo Economico Passera invoca migliori controlli
e norme e una “sanzione sociale” per i furbi. Il servizio di Paola Simonetti…
Nessuna
nuova misura, ma massimi risultati dai provvedimenti già varati. E’ quanto si aspetta
in tema di lotta all’evasione fiscale il presidente del consiglio Monti. Per combattere
quella che è una vera e propria illegalità, ha precisato il premier da Pechino, le
norme già messe in campo sono sufficienti e certo, ha ironizzato, non devono essere
condivise per ottenere il consenso delle parti interessate. I provvedimenti fiscali
approvati, secondo Monti, potranno creare le basi, a lungo termine, per una maggiore
fiducia e prospettive di investimenti». Dunque, pur definendoli “rozzi”, il premier
giustifica gli aumenti di pressione fiscale e tariffaria, sullo sfondo di una crisi
che, ha ricordato, avrebbe potuto gettare il paese in una situazione simile a quella
greca. Netto sulla lotta all’evasione anche il ministro dello Sviluppo Economico Passera,
all’indomani della pubblicazione delle anomale cifre sui redditi degli italiani: il
non equo contributo fiscale versato da alcune fasce di cittadini, ha dichiarato, è
il segnale di come occorrano “migliori controlli e norme” e come alla fine si renda
necessaria anche una “sanzione sociale". “Lo sforzo deve essere collettivo per una
svolta positiva. Non è più tollerabile - ha concluso il ministro - che sia considerata
furbizia non pagare le tasse”. Per la Radio Vaticana, Paola Simonetti.