India: cinque cristiani picchiati da un gruppo di fondamentalisti
Nello Stato di Karnataka, nel Sud dell’India, ancora un episodio di violenza gratuita
nei confronti dei cristiani. Mallikarjun Sangalada, pastore protestante di 37 anni,
è stato picchiato da estremisti indù del movimento Rss (“Rashtriya swayamsevak sangh”,
“Organizzazione nazionale dei volontari”), dopo essere stato accusato di “conversioni
forzate al cristianesimo”. L’aggressione, riferisce l'agenzia Fides, si è consumata
anche ai danni di altri quattro membri della piccola comunità locale, dove il pastore,
sposato e con tre figli, svolge il suo ministero. Mercoledì 28 marzo, Mallikarjun
Sangalada si è recato presso la residenza di un credente a Dhoni, a 15 chilometri
dal suo villaggio, per un incontro di preghiera. Al termine, ha distribuito alcuni
volantini invitando la gente del posto a un festival della comunità cristiana. Il
gesto ha scatenato le ire di alcuni fondamentalisti che, dopo aver malmenato senza
pietà i cinque, li hanno trascinati alla stazione di polizia di Mundargi. Nonostante
l’intervento della “Global Council of Indian Christians”, organizzazione in difesa
dei diritti dei cristiani indiani, che assieme ad un avvocato è riuscita ad ottenere
il rilascio di tutti e cinque, è probabile che il pastore debba comunque rispondere
davanti a un magistrato dell’accusa di “conversioni fraudolente”. Sono oltre 1.000
gli attacchi contro persone o luoghi cristiani che si sono verificati nel corso del
2011 nel Karnataka; fra questi, oltre 140 sono episodi gravi di persecuzione. Vescovi,
capi di movimenti e associazioni, uomini politici dello Stato, riuniti per la convention
della “Federazione delle Associazioni cristiane del Karnataka” (Fkca), hanno lanciato
un appello alle autorità civili, chiedendo di garantire la protezione dei cristiani
indiani e il rispetto della libertà religiosa. (G.M.)