Arriva in Italia la "pillola dei 5 giorni dopo". Critiche da Scienza e Vita: è anche
un abortivo
Dal 2 aprile è in vendita nelle farmacie italiane la cosiddetta “pillola dei 5 giorni
dopo”. Per acquistarla bisognerà presentare una ricetta del medico che prima dovrà
effettuare un test di gravidanza, il cui esito dovrà essere negativo. La nuova pillola,
Ella-One, viene presentata come contraccettivo d’emergenza e va assunta non oltre
le 120 ore dal rapporto considerato “a rischio”. Critiche dall’organizzazione Scienza
e Vita. Debora Donnini ha intervistato uno dei presidenti dell’associazione,
Lucio Romano:
R. – Senza dubbio
noi siamo contro l’introduzione in commercio della pillola dei cinque giorni dopo,
perché vuole mistificare un’azione contraccettiva quando in realtà l’azione è anche
di ordine abortivo. E’ opportuno precisare il meccanismo di azione di questa molecola,
che appartiene allo stesso gruppo farmacologico della RU 486, oggi in uso in Italia
per l’aborto chimico entro le sette settimane di gravidanza. Se Ella-One viene assunta
prima dell’ovulazione, posticipa l’ovulazione; se invece viene assunta dopo che è
avvenuta l’ovulazione e il rapporto è stato fecondante, crea un’alterazione all’interno
dell’endometrio – vale a dire la parte interna dell’utero – che viene modificato in
modo tale che è inospitale e non può accogliere l’embrione. Svolge quindi un’azione
cosiddetta intercettiva-abortiva.
D. – Da più parti si dice, invece, che è
un contraccettivo e non un abortivo…
R. – Viene presentato come contraccettivo
di emergenza, usando una terminologia in uso da tempo e che d’altra parte è una contraddizione
in termini, perché sappiamo benissimo che la molecola - Ulipristal acetato che è alla
base di Ella-One - è una molecola che svolge un’azione spiccatamente contro l’ormone
progesterone che noi sappiamo essere l’ormone fondamentale perché si possa non solo
sviluppare la gravidanza, ma affinché questa gravidanza riceva il giusto accoglimento
all’interno dell’utero. E l’azione specifica proprio anti-progestinica estremamente
forte connota, appunto, di un’azione anche di tipo abortivo.
D. – La pillola
dei 5 giorni dopo richiede una ricetta medica: prima della prescrizione il medico
è tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente, attraverso l’esito
negativo di un test o ematico o sulle urine. Questo viene fatto per vedere se non
ci sono gravidanze perché in quel caso non potrebbe essere data…
R. – Assolutamente
no! Prima di tutto facciamo una riflessione: con i test attualmente disponibili in
farmacia o in laboratorio, entro i cinque giorni è del tutto impossibile che possa
esserci un risultato positivo di un test di gravidanza. Quindi ci ritroveremo che
nella stragrande maggioranza dei casi il test di gravidanza risulterà negativo. Perché
si richiede un test di gravidanza? Sotto il profilo squisitamente scientifico, lo
si richiede perché non si hanno ancora dei dati in merito ai possibili effetti teratogeni
della molecola e quindi su malformazioni che si potrebbe instaurare a carico dell’embrione
e poi del feto; ma anche perché poi evidentemente – qualora sia in corso una gravidanza
– Ella-One dovrebbe rientrare nei criteri di applicazione della Legge 194, che norma
appunto l’interruzione volontaria di gravidanza.
D. – Quindi in quel caso
il medico non potrebbe prescriverla?
R. – Non la potrebbe prescrivere qualora
il test di gravidanza dovesse risultare positivo. Ma, come dicevo prima, entro i cinque
giorni è del tutto impossibile che possa esserci un risultato positivo di un test
di gravidanza. (mg)