Siria: cristiani nel mirino di bande armate islamiste
“Bande armate islamiste che inquinano l’Esercito di Liberazione Siriano, hanno preso
di mira alcuni fedeli cristiani nel conflitto in corso in Siria”: è quanto dicono
diverse fonti di Fides nella comunità cristiana siriana, di varie confessioni. Nonostante
le assicurazioni da parte del Consiglio rivoluzionario di Homs e del Consiglio nazionale
siriano sul fatto che “non sia in corso una guerra confessionale verso i cristiani”,
giungono a Fides storie e testimonianze allarmanti che mostrano come i gruppi islamisti,
salafiti e wahabiti, cerchino di impadronirsi o di strumentalizzare l’opposizione.
Alcune famiglie cristiane confermano inoltre di essere state cacciate da Homs perché
“considerate vicine al regime”. Oltre 10 mila cristiani sono fuggiti dalla cittadina
di Kusayr, al confine con il Libano, in seguito alle pressioni di gruppi islamisti
sunniti, dice a Fides un sacerdote locale, secondo il quale dopo i primi mesi di combattimenti,
all’esercito dell’opposizione “si sono unite bande armate di islamisti, mercenari,
militanti sunniti libanesi”. I cristiani che non vogliono unirsi alla sollevazione
popolare sono sempre più emarginati e poi “considerati nemici” della rivoluzione.
Non solo. Le bande islamiste hanno cacciato dal quartiere Hamidiya di Homs dei cristiani
dichiaratisi favorevoli all’opposizione come racconta una fonte di Fides, i militanti
hanno fatto irruzione nella loro casa minacciandoli di consegnare tutti i loro beni
all’Islam pena l’uccisione. Intanto, molte abitazioni, strade, edifici nel quartiere
cristiano di Homs sono attualmente disseminati di mine e di esplosivi, per impedire
un’eventuale avanzata dell’esercito regolare. La settimana scorsa un rappresentante
della comunità siro-cattolica ha cercato di incontrare membri dell’esercito siriano
di liberazione per chiedere di salvare un patrimonio storico e culturale (edifici
storici e luoghi di culto) che da secoli testimonia le tracce della fede cristiana
in città. (C.S.)