Trieste: giovani da tutta Europa per una "chiamata vocazionale"
Quasi 10.000 giovani provenienti da tutto il Nord Italia e da altri 10 Paesi d’Europa
hanno animato il Palasport di Trieste, domenica scorsa 25 marzo, per dire tutta la
loro gioia di esserci e di essere cristiani oggi. A riunirli è stato l’invito dell’Iniziatore
del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, e del vescovo della diocesi di Trieste,
mons. Giampaolo Crepaldi, per fare loro l’annuncio dell’amore del Signore e coinvolgerli
nella missione della Chiesa oggi. Provenivano quasi tutti da famiglie del Cammino
Neocatecumenale di varie regioni del Nord Italia (3.500 i giovani del Triveneto; 1.800
i giovani della Lombardia, insieme ad altri gruppi del Piemonte e Liguria, un gruppetto
pure da Roma), poi numerosi erano i giovani croati e sloveni; c’erano giovani dalla
Bosnia, Serbia, Macedonia, Austria, Germania, Polonia, Francia, con un gruppo dalla
Finlandia. Kiko, come spesso fa in questi annunci, ha preso spunto dalla seconda Lettera
di san Paolo apostolo ai Corinzi (5,14) per fare presente l’amore di Cristo che ci
urge dentro a non vivere più per noi stessi, ma per Colui che è morto ed è risorto
per noi, per lanciarci dentro questa società di oggi, così sola e spaventata, che
fugge da tutte le parti, con milioni di aborti…, "soffocata dalla paura della morte,
perché senza la vita divina dentro, per dare a questa generazione - ha detto Kiko
- un nuovo annuncio di vita e di speranza: la vittoria di Cristo su ogni paura, sulla
morte". Da parte sua mons. Crepaldi, ha ringraziato i giovani per la loro presenza
in una città già testimone, come tutte le città di confine, di tanti conflitti e divisioni.
"Già la sola vostra presenza - ha detto ai giovani - è una testimonianza che dà speranza
alla nostra città, ci dà una bellissima lezione, perché va oltre tutte le divisioni:
tutto è possibile con la forza dello Spirito Santo". E la risposta dei giovani non
si è fatta attendere. Infatti, quando Kiko, quasi al termine dell’incontro, ha chiesto
ai giovani di rispondere all’amore del Signore e al suo desiderio di evangelizzare
questa nostra generazione, specialmente in Asia, in Cina, ben 120 ragazzi sono corsi
verso il palco per ricevere la benedizione e dare il loro nome perché, dopo un tempo
di discernimento, se la chiamata del Signore verrà confermata, possano essere preparati
al sacerdozio. Anche un’ottantina di ragazze hanno offerto la loro risposta per servire
la nuova evangelizzazione in Asia. Commovente è stato pure l’ultimo atto della giornata,
quando Kiko ha chiesto ai giovani di accompagnare le “missio ad gentes” (gruppi di
tre o quattro famiglie, con i loro figli, che formano una comunità di evangelizzazione,
che fa presente la Chiesa in quartieri totalmente secolarizzati di varie città dell’Europa)
con la preghiera quotidiana del Rosario dinanzi al SS.mo. Rosario e giovani sembrerebbero
oggi incompatibili ma lo spettacolo è stato toccante: a decine sono accorsi – ragazzi
e ragazze – per offrire la loro generosa preghiera al Signore. (A cura di don Ezechiele
Pasotti)