Nasce Photo-Dna: Polizia e Microsoft insieme contro la pedopornografia on line
Un nuovo software in grado di esaminare un milione di immagini in meno di una settimana
per il contrasto alla pedopornografia on line. Si chiama Photo-Dna e consente di “macchiare”
indelebilmente foto digitali che potrebbero essere condivise sul web a scopo di pedofilia
e pornografia. Lo strumento è in grado di riconoscere la firma anche se la foto viene
modificata, mascherata, riuscendo anche a rilevare se una stessa vittima compare in
più immagini condivise. Il sistema ideato da Microsoft è stato presentato oggi a Roma.
Al microfono di Paolo Ondarza, Carlo Solimene, dirigente della divisione
investigativa della Polizia Postale:
R. – Foto Dna
non è nient’altro che un applicativo che consente di ottimizzare le tecniche di investigazione
e di velocizzare i tempi di indagine; è nient’altro che una firma digitale su una
fotografia.
D. – Qualora un sito pedopornografico venisse oscurato, ma le
foto in esso contenute fossero divulgate in altri portali Internet, questo nuovo sistema
permetterà di identificarle, di rintracciarle?
R. – Senz’altro sì. E’ peraltro,
a quel punto, una prova provata magari per uno scambio di foto pedopornografiche che
vi è già stato, che è in corso o che vi potrà essere tra utenti.
D. – Può
darci un’istantanea del fenomeno della pedopornografica online: è vero che è in crescita?
R.
– E’ in crescita il fenomeno di tutto il web, del mondo virtuale. In effetti prima
era più semplice arginare il danno della pedopornografia perché vi erano soltanto
delle applicazioni fisse, rigide, c’era una stazione fissa del computer in una stanza
della casa. Oggi il tablet e il telefono portatile hanno amplificato tutto. Se il
fenomeno prima corrispondeva a “uno”, oggi corrisponde a “cento”. Inoltre prima si
iniziava a navigare a 12-13 anni, oggi un ragazzino di 8-9 anni naviga regolarmente:
naviga anche in maniera imprudente, perché è ormai è abituato ad avere un tablet che
magari porta a scuola, che porta fuori con gli amici.
D. – Potremmo dire che
prima di consegnare nelle mani di un bambino un tablet o uno smartphone bisognerebbe
fare delle valutazioni, delle considerazioni?
R. – Io direi che come siamo
abituati ad accompagnare i nostri figli a fare sport, o in qualunque altro luogo,
allo stesso modo questi figli vanno accompagnati su questa strada, irta di difficoltà,
che è la strada virtuale. (mg)