2012-03-29 20:02:30

Italia in recessione per tutto il 2012: l'allarme del ministro Passera. Crollo della Borsa di Milano


L’Italia è nel pieno di una seconda recessione che durerà pe r tutto l’anno. E’ l’allarme lanciato oggi dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, confermato peraltro dalle stime dell’Ocse. Il presidente della Repubblica Napolitano ha esortato le istituzioni e i sindacati a contrastare la piaga della disoccupazione attraverso riforme sociali. La recessione ma anche la riforma del mercato del lavoro hanno spinto in negativo la borsa di Milano – meno 3,30% - la peggiore in Europa. In risalita anche lo spread di oltre 340 punti. Attesa dunque per la riunione dell’Ecofin domani a Copenhagen che dovrebbe varare il rafforzamento del fondo salva stati. Intanto il Senato ha dato la fiducia al Governo sul decreto semplificazioni, che passa ora alla Camera. Servizio di Giampiero Guadagni: RealAudioMP3

Dal ritorno della tassa sulla disgrazia con il rischio di incrementi della benzina, ad una maggiore concorrenza nella telefonia fissa; dagli organici della scuola al pagamento on line di multe, mensa scolastica, tassa sui rifiuti e ticket. Sono le principali misure contenute nel decreto semplificazioni, approvato con voto di fiducia dal Senato. Il capitolo non è però archiviato. Il Governo intende infatti presentare ogni 2-3 mesi altre misure che toccheranno la vita di famiglie e imprese. Ad affermarlo il ministro dello Sviluppo economico Passera, durante un'audizione in commissione Bilancio della Camera. Passera ha anche detto che l’Italia vive una seconda recessione e per uscirne è necessario accelerare su tutte le riforme strutturali in programma e su tutte le leve della crescita. L’allarme lanciato da Passera non arriva come un fulmine a ciel sereno. Tutte le principali organizzazioni economiche internazionali sono infatti concordi nel prevedere che l'Italia chiuderà il 2012 con una decisa contrazione dell'economia e un calo del pil che oscilla dal più pessimistico -2,2% indicato dal Fondo monetario al meno drammatico -0,5% stimato dall'Ocse.









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