2012-03-29 14:14:21

India. Gujarat: accuse di conversioni forzate per 32 bambini della Prima comunione


Accuse di conversioni forzate in Gujarat su 32 bambini e ragazzi, per aver celebrato Prima comunione e Cresima. È accaduto nel distretto di Anand, dove le autorità locali hanno aperto un'inchiesta contro alcuni sacerdoti cattolici di due comunità nell'area di Khambhat. La denuncia giunge da un'associazione per i diritti umani di Petlad, che ha impugnato il Gujarat Freedom of Religion Act 2008, la legge anticonversione dello Stato. Per padre Cedric Prakash, presidente del Gujarat United Christian Forum for Human Rights, si tratta di accuse "infondate, ingannevoli e maliziose". "I bambini - sottolinea all'agenzia AsiaNews il gesuita - provengono da famiglie cattoliche, e le 'cerimonie' di cui si parla nelle denunce sono i tradizionali sacramenti della Prima comunione e della Cresima. È chiaro che citare la draconiana legge anticonversione del Gujarat non è applicabile in questi casi". Per Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), "la retorica hindutva si sta ormai diffondendo come un virus. Questa continua propaganda spinge gli ultranazionalisti indù ad autonominarsi difensori contro le conversioni forzate dei missionari, e la comunità cristiana è ogni giorno più vulnerabile. Gli estremisti godono della protezione politica, che dà loro piena licenza di perpetrare i loro attacchi con la consapevolezza che le vittime, e non gli aggressori, saranno arrestate. Proprio come è accaduto di recente in Madhya Pradesh". Il presidente del Gcic si riferisce a due incidenti accaduti il 25 marzo scorso in distretti diversi dello Stato. In quello di Chindwara, la polizia ha arrestato tre cristiani per accuse di conversioni forzate. Gli agenti hanno registrato le denunce contro Harichan Varti, Mayaram Padame e Santaram Parteti sotto varie sezioni del Codice penale, compreso il Madhya Pradesh Freedom of Religion Act 1968. Nel distretto di Barwani, nazionalisti indù hanno fatto irruzione durante un servizio di preghiera, a cui partecipavano un migliaio di fedeli cristiani. Il secondo giorno la polizia locale ha chiesto agli organizzatori di sgomberare l'area. I cristiani però hanno presentato i regolari permessi, e gli agenti hanno allora concesso di riprendere il servizio. Gujarat e Madhya Pradesh sono tra i sei Stati indiani che prevedono leggi anticonversione. Gli altri sono: Arunachal Pradesh, Chhattisgarh, Himanachal Pradesh e Rajasthan. Tuttavia, l'art. 25 della Costituzione del Paese garantisce la libertà religiosa come diritto fondamentale, incluso quello di praticare, diffondere e cambiare il proprio credo. Esperti legali giudicano queste leggi ambigue e inutili, dal momento che l'art. 295A del Codice penale indiano sancisce già gravi sanzioni per chi commette "atti deliberati e maligni, volti a offendere i sentimenti religiosi o qualunque classe sociale, insultando la sua fede o credo religioso". (R.P.)







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